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Boldrini fa la grillina (solo) sugli F35

Grillina sul fronte F35, meno su quello del finanziamento pubblico ai partiti. Secondo il presidente della Camera Laura Boldrini, che, eletta nelle liste di Sel riprende quindi le posizioni sul tema già espresse del leader del partito Nichi Vendola, il Parlamento dovrebbe avere il coraggio di fare marcia indietro sugli F35, riconoscendo quali sono le priorità economiche del Paese. Guai però ad inserire nello schema di tagli anche quelli al finanziamento pubblico ai partiti. 

No all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

Il finanziamento pubblico ai partiti non va abolito, ha detto Boldrini, intervistata da Avvenire. “Io – ha spiegato – sono per la sua razionalizzazione e la sua massima trasparenza, non per la cancellazione. E non vorrei che passasse l’idea che la partecipazione alla vita politica sia destinata solo ai ricchi e agli abbienti. Un operaio ha il diritto di stare in Parlamento.
Altrimenti torneremo a un concetto regressivo della democrazia”.

L’attacco al M5S

Questo tema è un cavallo di battaglia del Movimento cinque stelle, ma a giudizio di Boldrini “i cinque stelle hanno dato un forte impulso alla svolta sui costi della politica, ma nessuno, nemmeno loro, su questi temi può rivendicare una sorta di monopolio”.

No all’abolizione della parata del 2 giugno

“La parata del 2 giugno fa parte della storia della Repubblica. Non credo che abolendola si risolvano i problemi del Paese”, ha detto in una intervista ad Avvenire.

L’auspicio della marcia indietro sugli F35

Per la terza carica dello Stato, tuttavia, “in un momento così drammatico nuove spese dovrebbero essere rivolte alle gravi questioni sociali, più che a comprare nuovi armamenti”. Gli F35?
“Deciderà il Parlamento, ma mi auguro – ha osservato Boldrini – che le forze politiche riflettano sulle priorità e abbiano la forza di fare marcia indietro”.

Le dichiarazioni del ministro Mauro

La dichiarazione del presidente della Camera arriva subito quelle del ministro della Difesa Mario Mauro, che in un’intervista all’Unità ha difeso il programma di acquisto dei caccia prodotti dall’americana Lockheed Martin, spiegando come abbia poco senso investire per venti anni in un progetto per poi lasciarlo di colpo.

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