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Caro Montezemolo, serve un cambio di passo per Italia Futura (con o senza Scelta Civica)

“O si resta in Scelta civica e si cerca di cambiarla dall”interno o si torna a quello che era Italia futura otto mesi fa”, con autonomia e novità. Dopo l”articolo di Formiche.net su ciò che sarà o potrebbe essere il movimento animato da Luca Cordero di Montezemolo, ferve il dibattito nel pensatoio liberale che ha partecipato alla costituzione della montiana Scelta Civica. Ecco la conversazione di Formiche.net con Nicolò Bastianini, coordinatore lombardo di IF.

Il futuro di Italia futura: confluire definitivamente in Scelta civica o rimettere in moto l”associazione con altre destinazioni?

Personalmente sarei per la seconda opzione, a meno che si possa arrivare in tempi brevi ad un congresso di Scelta civica. Ma non è pensabile che Italia futura, rappresentando di fatto il movimento nuovo, civico e liberale, sia confinata oggi come neanche una piccola corrente. Va risolto il nodo dell”organizzazione, oggi nelle mani di Sant”Egidio e delle Acli.

Il congresso a cosa punterebbe?

Beh, con mozioni, proposte e sviluppi IF avrebbe il peso che merita. Contrariamente resteremmo con la delegazione che si è presentata al Quirinale, ovvero Cesa, Mauro, Dellai e Olivero: francamente lì dentro credo vi sia poco di IF. Al pari della scelta di ministri e sottosegretari. Siamo penalizzati oggi in Scelta civica, un movimento in cui c”è molto da lavorare perché costruito in fretta solo per giungere alle elezioni. Per questo credo si debba arrivare a un chiarimento: o un ruolo diverso nell”alleanza, oppure sarebbe meglio che IF si ravvivi riguadagnando un certo grado di autonomia. Tornando ad essere quello che era: un movimento capace di raccogliere istanze diverse e trasversali.

Quanto ha pesato il passo indietro di Monti?

Non credo fosse realistico pensare che Monti potesse essere un leader per il futuro, serviva a costruire rapidamente questo movimento per poter partecipare alle elezioni. Ma al di là del riscontro elettorale non credo si possa contare su di lui come leader della politica italiana di domani. Onestamente non ho ben compreso le ultime mosse del professore, né la scelta di consegnare il partito a Riccardi e Olivero. Anche le liste sono state composte con questo criterio. Italia futura è l”unica con strutture territoriali, ha una rete organizzata, ha eletto la maggiorana dei deputati: ma nonostante ciò, nella gestione del partito non conta quasi nulla. L”idea originaria era di rosicchiare consensi tanto al Pdl quanto al Pd: ma con Scelta civica non è possibile. Quello resta il progetto di Italia futura, e andrà messo in pratica da soli se non sarà possibile farlo con l”attuale coalizione.

Quali i vantaggi nel riallacciare i fili con altre associazioni e realtà di matrice liberale?

La prima strada da battere è online casinos no download ottenere un peso diverso in Scelta civica e, dall”interno, cambiarla. Ma se ciò non dovesse passare attraverso un congresso vinto sarà difficilmente realizzabile. Altri interpreti, come Fare per fermare il declino, mi sembra facciano la scissione dell”atomo, visti i numeri. Non dobbiamo mettere assieme gruppuscoli, ma una cosa diversa più di largo respiro. Tornare allo spunto di IF di otto mesi fa, che avrebbe avuto un impatto maggiore rispetto a Scelta civica. Sui nostri contenuti potremmo trovare consensi ampi nel centrosinistra, ma ampissimi nel centrodestra.

Come incrociare i destini di IF alla novità rappresentata, ad esempio, da Renzi, Passera e da un contenitore liberale che vada oltre il Pd e il Pdl?

Molti di noi guardano a Renzi con interesse, anche perché è l”unica novità emersa, ma non è chiaro dove voglia andare. Se si intende andare oltre l”attuale Pd, che altro non è se non una derivazione del Pci, allora sì: il sindaco di Firenze rappresenta qualcosa di diverso. Passera è una prospettiva interessante. Va trovata una guida ora, un movimento senza leader non si può fare.

E Montezemolo?

Sarebbe perfetto, ma non credo abbia voglia di impegnarsi direttamente in prima persona.

Il risultato elettorale pur non essendo negativissimo, lascia però qualche rimpianto: cosa non ha funzionato?

É stato pessimo. Certo, non è stato negativo perché il movimento è nato praticamente in due mesi e traghettato con pochissime risorse da personaggi della società civile. Ma non è un buon risultato rispetto alle motivazioni con cui era nato.

twitter@FDepalo

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