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Lobby, ecco perché la regolamentazione è necessaria

L’urgenza di una regolamentazione dell’attività di Lobbying in Italia è un tema sempre più centrale nel dibattito politico e il governo Letta sembra voler fare sul serio, anche se dall’incontro con gli addetti ai lavori del 5 giugno conclusioni definitive non sono uscite. L’adeguamento ai meccanismi europei nel settore, d’altra parte, non può essere rimandato ancora a lungo.

Gli obiettivi

“Nel nostro intervento di mercoledì 5 giugno – spiega in una conversazione con Formiche.net Giovanni Parapini, Co Founder di Aleteia Communication – sono state condivise le posizioni espresse principalmente dal Chiostro (Dr. Mazzei) nell’auspicare un intervento sul tema della regolazione della attività di lobby in due direzioni: la via del Disegno di delega ai fini dell’approvazione delle linee guida e principi generali E/o Legge in via subordinata, l’estensione del provvedimento adottato dal Mipaaf agli altri Ministeri”.

La complessità del sistema istituzionale

Consenso, una business unit di Aleteia Communication che si occupa di consulenza strategica e Public Affairs “ha sottolineato come l’esigenza di una regolamentazione delle Lobby derivi soprattutto dalla crescente complessità del sistema istituzionale; le direttive comunitarie unitamente alla legislazione concorrente tra stato e regioni, introdotta dalla riforma del Titolo V, crea per le imprese e per i portatori di interesse, oggettive difficoltà di interpretazione e/o di comprensione del sistema regolatorio su cui sempre più spesse interviene la Corte Costituzionale con le sue sentenze per dirimere i conflitti di attribuzione”, prosegue.

La promozione del percorso di trasparenza

Secondo Parapini, è inoltre “opportuno dal punto di vista istituzionale rendere la disciplina della Regolamentazione delle Lobby organica, cosa che attualmente non avviene dato che solo alcune Regioni e/o dicasteri, hanno provveduto in tal senso. Siamo infine d’accordo che il processo di riforme istituzionali promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e condivisa dalla Presidenza della Repubblica possa diventare una occasione politica, utile a far promuovere quel percorso di trasparenza e correttezza fondamentale nel processo di comunicazione tra il pubblico e il privato”.

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