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Ue, le minacce agli Stati membri sul piano Cielo europeo

E’ come se il padre di famiglia portasse in tribunale i suoi figli, tutti. Bruxelles sta minacciando un’azione legale contro i 27 Stati membri dell’Unione europea per resuscitare i suoi piani, ambiziosi, di creare uno spazio aereo comune che ridurrebbe la durata dei voli e l’inquinamento aereo.

Il progetto “Cielo unico europeo”

La Commissione europea, spiega il Financial Times, martedì avvertirà gli Stati membri dell’eventualità di essere multati se questi non applicheranno il progetto “cielo unico europeo”, come Bruxelles definisce la nuova legislazione, così da dare slancio ai suoi piani. La proposta di Bruxelles, formulata negli anni Novanta, è in contrasto con le previsioni nazionali e i sindacati temono che le novità possano comportare una perdita significativa di posti di lavoro negli organismi di controllo nazionali del traffico aereo, per lo più a partecipazione statale.

Le resistenze nazionali

Secondo la Commissione il progetto del cielo comune è essenziale per lo spazio aereo europeo congestionato che deve fare i conti con un aumento del traffico. Siim Kallas, il commissario responsabile dei Trasporti, paragona però il progetto del cielo europeo ad un miraggio nel deserto. “Ogni volta che ci si avvicina, l’orizzonte sembra allontanarsi”, sarebbe un passaggio del discorso di domani. “Credo che sia giunto il momento di prendere una decisione per conto delle linee aeree e dei loro clienti”. Il problema principale in merito allo spazio aereo in Europa? Secondo Bruxelles è frammentato in modo scorretto tra autorità di controllo del traffico nazionali che impediscono spesso alle compagne aeree di scegliere tratte più dirette per i loro viaggi.

I costi e il confronto con gli Usa

Secondo la Commissione, un aereo in media in Europa viaggia 42 km in più del necessario a causa di questa frammentazione delle rotte, causando tempi di percorrenza più lunghi, un maggiore spreco di risorse e di conseguenza, emissioni di Co2 eccessive. Quest’uso inefficace dello spazio aereo comporterebbe 5 miliardi di costi eccessivi all’anno per le compagnie aeree, che vengono poi scaricati, naturalmente, sui viaggiatori. Sempre secondo le stime della Commissione, gli Usa, che vigilano su uno spazio aereo simile a quello europeo, sosterrebbero costi almeno dimezzati.

I nove blocchi

L’Ue ha proposto una regolamentazione per risolvere il problema che divide lo spazio aereo europeo in larghi blocchi, uno dei quali ad esempio comprende Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Olanda, da creare entro dicembre. Ma dei nove blocchi previsti, nessuno è ancora operativo, e quindi la Commissione ha scritto ai 27 Stati membri a febbraio, dicendo di considerare azioni legali contro di loro.

Le ragioni di Bruxelles

E per Bruxelles, se non sono stati fatti gli sforzi necessari per la creazione del cielo europeo dipende dai timori che gli Stati possano perdere il controllo sugli organismi di vigilanza nazionali e sulle entrate che generano. L’Ue non ha obbligato alla fusione delle autorità di vigilanza dei nove blocchi, ma secondo esponenti del settore il consolidamento sarebbe una conseguenza naturale del progetto. Il piano di Kallas, che intende attribuire un controllo maggiore alla Commissione sugli organi che gestiscono il flusso aereo, dovrà essere approvato dagli Stati membri e dal Parlamento europeo. Il rischio di schiantarsi al suolo, il testo lo vivrà qui.

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