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Grillo e Casaleggio pensano a Prodi e a un altro governo

Chi l’ha detto che Beppe Grillo e i grillini pensano solo a diarie e rimborsi elettorali? E chi l’ha detto che Grillo e Casaleggio hanno come unico cruccio quello di evitare altre uscite di parlamentari dal movimento 5 Stelle? E chi ritiene che i leader del M5s stanno davvero studiando come radicare il movimento per raccogliere migliori risultati alle prossime elezioni amministrative?

In verità, nei recenti incontri che Gianroberto Casaleggio ha avuto con piccoli e medi imprenditori, l’alter ego di Beppe Grillo ha parlato sì di quanto ha a cuore aspettative fiscali ed economiche delle imprese, specie piccole e innovative, e di quanto snobbi le attese delle grandi aziende che – secondo lui – trovano porte aperte anzi spalancate dagli altri partiti.

Ma il guru del Movimento 5 stelle ha stupito i propri interlocutori con scenari politico-parlamentari che ha lungamente delineato, spesso essendo asettico ma altrettanto spesso facendo intuire auspici e direzioni di marcia grilline.

Così sul Quirinale, ad esempio, Casaleggio ha fatto intendere che se fra un anno o due Giorgio Napolitano dovesse lasciare la presidenza della Repubblica si riproporrà con vigore la figura di Romano Prodi, non a caso nelle ultime settimane tornato a dire la sua, compresa la sua inedita disponibilità ad opzioni presidenzialistiche. E gli interlucutori di Casaleggio hanno tratto l’impressione che su Prodi il M5s sarebbe molto ben disposto…

Uno scenario a sorpresa è stato anche adombrato sull’esecutivo: se il governo Letta dovesse interrompere la sua azione e passare la mano, il guru dei Pentastellati intravvede come successore del governo attuale un esecutivo tecnocratico. Ma in questo caso non è stato chiaro se l’ipotesi di Casaleggio è da scenarista terzo o da politico che, oltre ad individuare una opzione, la auspica.

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