Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il Grillo di oggi e i “grilli” di ieri

Le spettacolari esibizioni cui assistiamo, come le pantomime di Grillo, del M5S e dei suoi “vassalli” hanno del grottesco e del ridicolo per una democrazia cresciuta come la nostra. Niente purtroppo si verifica per caso. Ciò che viviamo oggi è figlio di altri “grillo” che abbiamo conosciuto nel ventennio alle nostre spalle, durante il quale siamo stati spettatori di commedie simili, trasformatesi purtroppo in tragedie. Lo status politico del Paese, è inutile nasconderselo, è figlio di quella ripugnante violenza giudiziaria messa in atto agli inizi degli anni ’90 da un nucleo organizzato di magistrati definito, per l’appartenenza politica, “toghe rosse”(-La toga rossa. Storia di un giudice-F. Misiani). C’era in quelle azioni truculenti, fino a procurare morte e suicidi, il disegno spietato e meticoloso di fiaccare la democrazia italiana, nata dalla Resistenza e dalla Costituzione repubblicana, e cacciare  i suoi esponenti più prestigiosi. PCI-PDS e MSI, che erano all’opposizione, affiancati da personaggi iscritti tra i “nuovisti” di quel tempo, molto affini all’attuale movimento del comico genovese e non solo, soffiavano con cinismo sul fuoco del giustizialismo italiota per trarre i conseguenti vantaggi. Miserabili! Tanti parvenu al servizio di lobbies straniere che disegnavano, secondo le loro strampalate e bislacche teorie il futuro dell’Italia, vendendosi a gruppi di potere al di là e al di qua dell’Oceano per ricavare utili sì, ma per sé stessi e per i loro dante causa. Si sta toccando con mano e portafogli la portata e il “valore” di quelle scelte scellerate. Gli stessi che sostennero e fiancheggiarono quella sciagurata stagione sono ancora tra noi a dettare ricette per salvare il sistema istituzionale, politico, economico-finanziario. Campa cavallo…..Apprendisti stregoni, che una volta turlupinato e distrutto il pentapartito, imperniato su DC-PSI, hanno dimostrato di non saper essere all’altezza e alternativi a coloro che governavano in precedenza. Pensavano, pur essendo privi cultura di governo, di rimanere alla guida del Paese a spadroneggiare. Non è andata così, ed oggi vengono allontanati, derisi, sbeffeggiati dai nuovi “mosè”, sbarbatelli, che si affacciano alla politica nazionale, e che certificano la inconsistenza, la incapacità, la comprovata nequizia di certi sepolcri imbiancati ancora in circolazione. Gli uomini e i partiti di quella stagione tuttora sulla scena dovrebbero lasciare il campo perché hanno fallito sotto ogni punto di vista. Per neutralizzare con fermezza i moderni profeti, ultimi arrivati, del riproposto e becero “nuovismo” c’è bisogno di gente competente, solida, capace sia dal punto di vista etico che politico. Non possono essere di certo inconcludenti e discutibili personaggi del passato a svolgere tale ruolo. L’Italia, se vuole riemergere, ha bisogno di una classe dirigente politica, amministrativa, economica che sappia guidare gli italiani verso lo sviluppo e il benessere, come fecero i padri fondatori della nostra Repubblica dopo il secondo conflitto mondiale. La fine degli storici partiti, sostenuti da culture, da ideali e da paradigmi etici ha nociuto alla crescita del Paese, e continua a nuocere, perché quei partiti avevano il pregio di svolgere, oltre a funzioni di raccordo tra società e Stato, attraverso l’impegno nelle istituzioni, anche quelle di selezionare le classi dirigenti, di agevolare la partecipazione, di organizzare la formazione e l’informazione della gente, attuando quel compito di pedagogia politica che negli anni della “seconda repubblica” è intenzionalmente scomparso. La speranza di recuperare spicchi di normalità non è morta, si tratta di girare pagina e di tornare ad occuparsi di problemi concreti, senza perdere ulteriore tempo dietro a ipotesi fantasiose, anacronistiche,cervellotiche, caso mai giustizialiste perché più facili, per sconfiggere gli avversari.

×

Iscriviti alla newsletter