Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

La vittoria PD, la sconfitta PDL e il nuovo orizzonte “centrista”

Nessuno dovrebbe gioire, visti i risultati elettorali di ieri per l’elezione dei sindaci e considerato che alle urne si è recato meno del cinquanta per cento degli elettori. Un’affermazione vera dell’astensionismo, che non può essere assolutamente riferita a condizioni climatiche o a fattori contingenti di diversa natura. Il fenomeno è esteso e uniforme nelle diverse città dove si è votato. Dunque, un motivo serio di preoccupazione che dovrebbe consigliare le forze politiche a non riformare con pannicelli caldi il sistema, ma a stravolgerlo soprattutto con riforme di carattere socioeconomico(in primis occupazione e fisco). E’ confermato comunque il grave livello di disaffezione per la politica e per chi la rappresenta. Una preoccupata consapevolezza dovrebbe indurre alla immediata riflessione gli esponenti delle culture alternative alla sinistra di questo Paese sulla polverizzazione dello schieramento berlusconiano, e quindi dell’area politica che sostiene il centro destra, cattolici in particolare. Il prevalere, e scelgo con cura questo termine, del centrosinistra nei 16 comuni dove si è votato per il ballottaggio, prima Roma, dimostra che il centrosinistra non  vince, ma prevale esclusivamente per la estrema debolezza dello schieramento avversario. In conclusione sfiducia netta nei confronti della politica e dei partiti, così com’era accaduto già alle politiche di febbraio, per cui se fossi dirigente del PD non esulterei tanto, e inizierei a pensare al futuro. E guardare al domani vuol dire che bisogna risolvere gli equivoci tra le varie anime all’interno del partito. La nostra democrazia ne risentirà fortemente fino a quando non sarà fatta chiarezza fra ex comunisti e ex democristiani. A nessuno sfugge che il centrosinistra oggi vince in 16 città ed in altri comuni meno grandi, perché si affida in larga parte a candidati di provenienza centrista. Ne scaturisce la considerazione: è allora necessaria l’azione politica dei cattolici in forma organica! La loro presenza oggi si stempera in tanti segmenti, senza avere nessuna influenza politica, e nessuna rilevanza. Recuperando il senso e l’organizzazione della formazione politica, laica e aconfessionale, non in modo integralista, allora sarebbe più agevole costruire una governabilità nella stabilità. La legge elettorale dovrebbe agevolare questo processo, selezionando la classe dirigente migliore che nasce nei territori, e responsabilizzando gli eletti scelti liberamente dai cittadini. Mi sento di affermare che il proporzionale con preferenze collegato al cancellierato alla tedesca è la strada da intraprendere, con le dovute mediazioni, se necessarie. Bisogna impegnarsi con serietà, basta chiacchiere. La politica per vincere ha bisogno di recuperare il rapporto e la credibilità con la gente che chiede: pane, tetto e lavoro. I cattolici in politica sono in grado di svolgere questo compito!

×

Iscriviti alla newsletter