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Datagate infiamma le relazioni Usa-Europa. Le domande di Merkel e Hollande

Il caso Datagate infiamma le relazioni tra Usa e Europa. Lo strappo è avvenuto dopo che il settimanale tedesco Der Spiegel ha scritto ieri che Prism, il programma di spionaggio dell’Agenzia nazionale di sicurezza (Nsa) americana, aveva preso di mira l’Unione europea e diversi Paesi Ue. Un programma che, hanno avvertito gli europei, potrebbe scatenare “una seria crisi politica”.

Frasi alle quali Washington ha replicato attraverso le parole del segretario di Stato americano John Kerry, che ha detto che “non è insolito” cercare informazioni sugli altri Paesi. Kerry ha inoltre confermato di avere discusso della vicenda con il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton durante un incontro in Brunei.

Ciò non è bastato a frenare i timori e l’indignazione di molte cancellerie europee, che hanno chiesto immediati chiarimenti agli Usa.

LO SCONCERTO TEDESCO
Dopo l’Italia – coinvolta nelle polemiche – anche la Germania è intervenuta sul Datagate. Per Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, gli Stati Uniti devono “ristabilire la fiducia” con i loro alleati europei. Il governo tedesco ha espresso a Washington il proprio “sconcerto” durante il fine settimana, ha aggiunto Seibert, chiedendo di fare chiarezza sul caso, aggiungendo che “lo spionaggio degli amici è inaccettabile”, e che “non siamo più nella Guerra Fredda”.

Sempre dal Paese tedesco è partito un appello perché l’Unione europea offra un asilo sicuro alla talpa americana Edward Snowden, l’ex collaboratore della National Security Agency che con le sue rivelazioni ha fatto detonare la crisi internazionale.
A lanciarlo è stato uno dei leader del partito dei Verdi tedeschi, all’opposizione in Germania, l’ex ministro Juergen Trittin.

L’ULTIMATUM DI HOLLANDE
Anche il presidente francese François Hollande ha esortato gli Stati Uniti a fermare immediatamente lo spionaggio nelle sedi delle istituzioni europee, dopo le rivelazioni sugli “obiettivi” sensibili, tra cui l’ambasciata italiana a Washington.
Non possiamo accettare questo tipo di comportamento tra partner e alleati”, ha dichiarato Hollande ai giornalisti durante una visita a Lorient, nel nord-ovest della Francia. “Chiediamo immediatamente che ciò sia fermato”, ha aggiunto.

IL BELGIO CHIEDE SPIEGAZIONI
Il ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, ha “invitato” l’ambasciatore Usa in Belgio, Howard Gutman, “ad andare a dare spiegazioni” sul caso Datagate.
Nel renderlo noto, il ministro ha annunciato che si tratta di “un’azione concordata” con altri Paesi dell’Unione che “intendono fare altrettanto”.

LE CRITICHE DI MOSCA
A stigmatizzare l’opera di spionaggio degli Usa è anche la Russia. Il delegato del ministero degli Esteri russo per i diritti dell’uomo, Mikhail Dolgov, ha scritto su Twitter che “le intercettazioni da parte dei servizi speciali Usa delle comunicazioni dei diplomatici Ue è una nuova prova dei doppi standard nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti dell’uomo. Speriamo che da questa storia di scandali Washington tiri delle conclusioni conformi ai suoi impegni internazionali”.

Datagate, Der Spiegel rivela: Germania spiata come nessun altro Paese europeo. Ira di Berlino (fonte video: Euronews)

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