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Come sposare una donna ricca. Il Bel Ami nell’era delle pari opportunità

A quanto pare, sono trascorsi i tempi dell’amore romantico, spontaneo e totalizzante (in stile Rossella O’ Hara, Cuori Ribelli o Cime tempestose). E, com’è facile immaginare, il gossip-web “ci sguazza”. Infatti, se si digita “come sposare un uomo ricco”, su Google, escono 174 mila risultati. Al contrario, scrivendo “come sposare una donna ricca”, escono 258 mila voci. Molte di più rispetto alla ricerca guidata dal pubblico femminile. Attraverso il livellamento degli stipendi e la crescita delle donne laureate ed in carriera, è sempre più frequente trovare donne che guadagnano più degli uomini. Per questo motivo, sono cliccatissimi i decaloghi per “incontrare e trovare una moglie benestante, meglio se milionaria”.

Sul Time di qualche tempo fa, è stato pubblicato il vademecum “How to marry a billionaire”, composto da Marlys Harris e Amanda Gengler. Gettonatissimo circa il consiglio su come sedurre e sposare una milionaria.

La corsa alla donna ricca con cui maritarsi fa di una “necessità”, un vero e proprio piano strategico: nulla viene lasciato al caso. La scelta dei luoghi da frequentare è mirata. Da mettere in agenda sono anche gli eventi sociali e culturali dove è più facile trovare la cinquantenne ricca, meglio se vedova e senza figli. Più avvantaggiati sono i personal trainer e i maestri di tennis, che hanno, più di frequente, contatti con signore attempate, desiderose di contrastare l’invecchiamento nello spirito e nel corpo. All’occorrenza, il novello Bel Ami può avvalersi della figura del “facilitatore”: un classico ruffiano, che, dietro ricompensa, contribuisce ad agevolare l’avvicinamento tra i due protagonisti.

Ancora, Asmallworld è il social network – diventato da poco a pagamento- dov’era più facile incontrare ragazze ricche e belle. Adesso il social professionale Linkedin, consente di leggere i curricula e di dedurre quanto la candidata possa valere in termini di reddito annuo.

Sono dell’avviso che, nella crisi economica di lungo periodo, l’ascensore sociale non sia tanto “bloccato” quanto “in discesa”. In altre parole, è diventato difficilissimo- se non addirittura impossibile- per un uomo attraente e scolarizzato, salire il gradino della scala sociale. Lo stereotipo dell’arrampicatore sociale (bel ami, aspirante fidanzato e marito) torna in campo per donne ricche e potenti, anche se non più giovani, fresche e belle. Sono le uniche a garantire, di questi tempi, una vita agiata e con pochi problemi. Si tratterà di imminenti pari opportunità al maschile?

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