Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Rcs, Elkann a caccia di un socio “alla Chrysler”

Il mondo dell’editoria è in subbuglio, e tra acquisti e cessioni nel panorama internazionale sembra affermarsi la figura di John Elkann. Come sottolinea il Financial Times, solo qualche settimana prima che la dinastia Graham annunciasse la cessione del Washington Post al fondatore di Amazon Jeff Bezos, la famiglia Agnelli con la casa automobilistica Fiat-Chrysler, aveva mostrato un approccio del tutto opposto con il suo investimento nel quotidiano Corriere della Sera.

L’aumento della quota di Fiat in Rcs

“Di fronte a ricavi in calo e ad un pubblico sempre più maturo – scrive Rachel Sanderson -, il 37enne erede della famiglia Agnelli, John Elkann, ha stupito l’Italia e l’industria editoriale sborsando 90 milioni di euro per raddoppiare la quota di Fiat, oggi al 20%, nella holding Rcs, e diventandone quindi primo azionista. Ma perché?”, ci si chiede dalla City. Il Corriere della Sera è stato al centro di intrighi di potere sin dalla sua fondazione nel 1876. Politici ed imprenditori, compreso l’ex primo ministro Silvio Berlusconi, hanno fatto di tutto pur di riuscire ad influenzare la linea editoriale del quotidiano ora diretto da Ferruccio de Bortoli.

Rcs strategica per Fiat

I suoi principali azionisti restano banche, industriali e finanzieri, e nemici dell’editoria. Alcuni di questi, come Diego Della Valle e Roger Vivier, hanno attaccato ferocemente Elkann per la sua decisione. Mentre Fiat, non senza ambiguità, ha descritto la sua partecipazione in Rcs come “strategica”, gli alleati di Elkann ribadiscono che lui non è interessato ai giochetti provinciali di potere nati anche nelle sale del Corriere. Si dice che la sua intenzione sia quella di concentrarsi sulle deludenti performance di Rcs ottenendo il meglio dal suo investimento. “E di lavoro da fare c’è, se si considera che la quota di Fiat in Rcs, detenuta dal dopoguerra, ha perso il 93% del suo valore solo negli ultimi dieci anni”, prosegue Sanderson.

Il crollo del valore delle azioni Rcs

“Lo spostamento graduale degli interessi di Elkann verso gli Stati Uniti alimentano l’ipotesi che non sia interessato ad intrighi machiavellici, anche se, del resto, Fiat potrebbe uscire rafforzata da una migliore copertura mediatica nel Paese, in genere scandalizzato dall’internazionalizzazione del Lingotto. Ma per ogni investitore serio la priorità sarebbe stata girare alla larga da Rcs”, commenta. I ricavi del gruppo sono crollati più di un terzo negli ultimi cinque anni e le entrate pubblicitarie continuano a crollare con lo spostamento dei lettori su internet. Nel suo nuovo piano industriale Rcs intende concentrarsi sulla strategia digitale prima di tutto.

L’Elkann editore

Nel board dell’Economist di Pearson, la società del Financial Times, e da maggio in quello di News Corp., come Rupert Murdoch, Elkann ha un debole per la carta stampata. E’ presidente della Stampa torinese, che Fiat possiede dal 1926. Avendo imparato qualcosa su come far sopravvivere delle società dagli sconvolgimenti in casa Fiat con l’acquisto di Chrysler, è probabile che Elkann voglia adottare la stessa strategia anche per il Corriere della Sera. Ma non è chiaro se punti ad un consolidamento, magari tra Corriere, La Stampa e il genovese Secolo XIX, o se con Murdoch o con un altro editore straniero.

Le prossime mosse dopo l’addio di Mediobanca a Rcs

Elkann potrebbe fare una prima mossa il prossimo marzo, quando Mediobanca uscirà dal patto di sindacato vendendo la sua quota del 15%. “Quel che è certo è che l’erede degli Agnelli, nato negli Usa e cresciuto in Brasile è diventato una potenza editoriale di cui tener conto, anche mentre le altre dinastie abbandonano il settore”, conclude il Financial Times.

×

Iscriviti alla newsletter