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Che cosa farà Nokia senza i cellulari?

Che cosa farà Nokia dopo aver venduto il suo business dei cellulari a Microsoft? Gli spot che stanno andando in onda in questi giorni su alcune stazioni radio italiane aiutano a farsi un’idea: la casa finlandese pensa alle mappe in stile Google, da portare sugli smartphone di un numero crescente di utenti ma anche a bordo delle automobili. E non solo.

Come ha chiarito il Ceo ad interim Risto Siilasmaa, Nokia vive senz’altro un cambiamento epocale perché non esiste più come produttore di cellulari, ma è pronta a fare business per altri 150 anni con rami di attività che ritiene capaci di traghettarla in un prospero futuro: attrezzature di rete (con la nuova Nsn, ora al 100% di Nokia, che ha comprato la metà di Siemens), mappe e location (brand Here), e Advanced Technologies, la nuova divisione che fa ricerca e sviluppo.

A ciò si aggiunga che Nokia possiede 38.500 brevetti per device e dati mobili, che valgono 6 miliardi di dollari: Nokia non se ne è certo disfatta. Microsoft potrà usarli per i prossimi dieci anni, le altre aziende possono comprarne le licenze e Nokia può esigere ricche royalties (o intentare cause multi-milionarie).

Certo, la vendita a Microsoft di un pezzo dello storico vendor finlandese evidenzia come l’Europa stia perdendo terreno nell’arena del mobile. Lo hanno notato con preoccupazione sia la vice-presidente della Commissione europea Neelie Kroes sia il presidente esecutivo di Telecom Italia e della Gsma Franco Bernabè. L’uscita di Nokia dal mondo mobile evidenzia come l’ago della bilancia di questa industria si sia decisamente spostato verso Stati Uniti e Asia

Per Nokia invece il cambiamento è una buona notizia: l’azienda si reinventa dicendo addio al mobile di vecchia generazione che non può più competere con Apple, Google e Samsung in fatto di device e sistemi operativi. Anzi, Nokia ha condotto con abilità le sue trattative: prima della transazione con Microsoft, stava preparando un Lumia con sistema Android, pronta a considerare varie opzioni per rilanciare la sua divisone handset, compresa una partnership con Google, rivale di Microsoft.

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