Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

La democristiana Merkel vince in Germania. E i democristiani italiani?

La democristiana tedesca Angela Merkel ha vinto per la terza volta le elezioni politiche in Germania guidando una coalizione CDU-CSU. Un successo che liquida senza tante discussioni gli oppositori interni ed internazionali. I risultati hanno dato la chiara vittoria ai due partiti, che solo per una manciata di voti non hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi. Perché quanto avvenuto in Germania dal 2005 non accade anche in Italia, vista la storia politica simile? La questione democristiana alla stregua di fenomeni carsici da noi ogni tanto appare, non per una decisa volontà di ripensare ad una possibile e moderna azione dei cattolici, ma solo per dar vita ad un dibattito colto, senza prospettive, inconcludente, fine a se stesso. Le iniziative di Todi lo hanno dimostrato ampiamente, visti i risultati. I veti e i controveti hanno purtroppo fatto abortire ciò che stava per nascere. Il tempo comunque è scaduto: Todi, Norcia o Torino, il popolo che fa riferimento alla politica ispirata cristianamente non vuole e non può più attendere i desideri di califfi e mandarini, espressioni di qualche movimento. La mancanza di proposta da parte degli attuali partiti dovrebbe spingere i cattolici, attrezzati culturalmente, sostenuti da una storia nobile e da indiscussa tradizione politica, ad agire con determinazione nella vita pubblica italiana. E’ stato possibile nel 1919 e nel 1943, dopo i due tragici conflitti mondiali e in condizioni socio-economiche peggiori, perché non dovrebbe esserlo oggi? Quali sono gli insormontabili ostacoli che bloccano l’impegno diretto e concreto dei tranquilli cattolici? E’ vero che ci sono gruppi di potere, noti e ignoti, supportati forse anche da qualche frangia cattolica, che continuano a mettersi di traverso in presenza di un possibile, ricostruito e rinnovato partito che si richiama al popolarismo? A chi dà fastidio una prospettiva di stampo popolare al governo?  Papa Francesco pochi giorni fa ha ammonito: di fronte alle iniziative politiche dei governi i cattolici devono intervenire, aiutando i governanti a fare le scelte migliori. Non si può rimanere indifferenti, neutri, non ci si può lavare le mani dicendo: è affar loro, quasi parafrasando don Lorenzo Milani quando affermava: “a che serve tenere le mani pulite se si tengono in tasca?” Ha chiarito che l’impegno politico è paragonabile alle varie forme di apostolato dei laici, evocando la storica tesi di S.S. Paolo VI che ricordava come la “politica è la più alta forma di carità”. Le parole di Papa Francesco suonano come invito esplicito a sporcarsi le mani. Non è una novità che un pontefice solleciti i credenti all’azione politica in prima persona, anche se in forme diverse, già in passato sia Benedetto XVI che Giovanni Paolo II intervennero sull’atteggiamento inspiegabilmente rinunciatario, timoroso dei cattolici nella politica italiana. C’è la necessità di colmare questo enorme vuoto, mai così significativo in precedenza: bisogna elaborare una piattaforma programmatica e regole certe, fondamento imprescindibile di una nuova struttura politica.  La questione rilevante rimane il modo con il quale è possibile organizzare le volontà degli aderenti. I cattolici, per sconfiggere beceri egoismi ed emarginazione dispongono di una ricchezza culturale ed etica che deve solo essere tradotta in azione organizzativa e politica. Il fondato timore, soprattutto dopo la caduta del Muro, di trovarsi immersi irrimediabilmente in un capitalismo tracotante, senza regole, selvaggio, che annienta la persona umana, la stritola con pseudo-valori e con la falsa promessa del “paradiso” in terra per tutti è reale e preoccupante. La cultura cristiana e la storia democratico-cristiana, la puntuale e appassionata lezione di Sturzo sull’impegno politico dei popolari interrogano la coscienza dei cattolici, ai quali si chiede coraggio e presenza incisiva e decisiva su questioni essenziali come mercato, politica economica, welfare. E’ evidente quanto sia importante  l’azione che potrebbe svolgere, e l’influenza che potrebbe esercitare il movimento dei cattolici in politica. Lo sviluppo dell’Occidente si è concretizzato grazie al contributo essenziale del pensiero e dell’opera cristiani. I risultati conseguiti dal PPI e dalla Democrazia Cristiana ci convincono che è possibile fidarsi di questa storia. Non è facile ricostruire un partito, ma neppure il PPI di don Sturzo “nacque bello e formato dalla testa di Giove”.

×

Iscriviti alla newsletter