Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Le elezioni in Germania e noi

La Germania lunedì mattina avrà deciso chi deve governare. Se  la vittoria democristiana e la sconfitta socialdemocratica saranno contenute, allora si potrebbe profilare il ritorno di quella Grosse Koalition che è stata la fortuna della Germania nel corso della 16ª legislatura del Bundestag, tra il novembre del 2005 e l’ottobre del 2009. Se, invece, il distacco sarà netto o se altre formazioni politiche romperanno il duopolio politico tedesco, che dura dal dopoguerra, allora si tornerà ad un governo non dissimile da quello in carica. E per noi e per l’Europa cambierà moltissimo.

Perché se a Berlino ci fosse la “coabitazione”, allora è sperabile che alcune decisioni difficili da far digerire ai cittadini tedeschi – ma necessarie per la sopravvivenza della moneta unica e la continuità dell’eurosistema – verrebbero comunque prese, mentre nell’altro caso la politica tedesca sarebbe certamente più cristallizzata. Comunque sia poiché i numeri sono chiari il cambiamento, peraltro, va posto a tutti i paesi continentali e all’Europa in quanto tale. Anche perché siamo il 7% della popolazione mondiale, rappresentiamo il 25% della produzione totale e spendiamo il 50% di quanto il pianeta faccia per il welfare. Evidente che la risposta a questa contraddizione debba essere data al più presto. Meglio se a darla, da Berlino, Merkel premier in carica (cdu/csu) e Steinbrueck (candidato socialdemocratico) parlano  la stessa lingua.

Per noi italiani e italiane lacerate stanche e a volte depresse da un bipolarismo esasperato (come dice giustamente Giuseppe De Rita grande e ottimo maestro!) cittadini e cittadine rese sudditi di un Paese diviso in due, stritolato da diatribe tra due schieramenti faziosi appiattiti tra opposte fazioni, è necessario prendere coraggio, respirare forte e reagire all’emarginazione e portare avanti le nostre proposte che in questi mesi abbiamo con pazienza spiegato, suggerito, argomentato, con l’obiettivo di essere giudicate e giudicati per quello che facciamo e non per quello che siamo.

Noi abbiamo la presunzione, insieme a donne uomini di buona volontà e di intelligenza concreta, di poter esaltare e valorizzare competenze e impegno di una parte grande del nostro paese chiamandola a partecipare alla vita e alla ri-crescita senza appiattirsi nell’una o nell’altro schieramento che oggi litiga, inveisce in una via senza ritorno. Noi abbiamo espresso pragmaticità inascoltata perché non collocabili né da una parte né dall’altra dei due schieramenti litigiosi pur analizzando e proponendo soluzioni  su vari problemi economici e sociali sostenute dalle nostre capacità e convinzioni senza essere né presuntuose né schierate.

Dunque oggi è giunta l’ora, in un clima di forte contrapposizione bipolare, di prendere atto che la formazione di una classe dirigente è difficilissima perché vengono selezionati e selezionate le più “fedeli” e non le più competenti che comunque hanno la padronanza delle complessità e lo dimostrano con i fatti e  la forza della concretezza che viene umiliata se non concepita al servizio di uno schieramento e non al servizio del bene comune. Noi abbiamo da dicembre costantemente  indicato lucidamente come stanno le cose sul versante europeo e italiano, economico e sociale e quali sono le vere leve che è necessario coraggiosamente mettere in moto in una visione di scenario.

Siamo molto decise ad andare avanti nelle nostre idee pragmatiche e riformatrici del nostro Paese premendo su una politica che per ora non decide e non si rinnova. Noi talenti italiani vogliamo costruire il nostro futuro, ci siamo e ci saremo, siamo dalla parte  anche delle donne, del lavoro, dello sviluppo senza urli ma con molta molta determinazione. Certamente, soprattutto come tutteperitalia, cerchiamo alleati e alleate.

×

Iscriviti alla newsletter