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Datagate, ecco perché il Brasile vuole vederci chiaro

C’è un nuovo capitolo nella spy story di Edward Snowden. Questa volta a rivelare informazioni è il canale tv brasiliano Globo News, che ha trasmesso un servizio dove svela nuovi documenti scoperti dall’ex tecnico della Nsa che coinvolgono l’Agenzia canadese di sicurezza per la comunicazione. I dati di Snowden indicano che questo istituto si è dedicato a intercettare i messaggi del ministero dell’Energia brasiliano.

L’organizzazione dei servizi segreti canadesi è socia della Nsa ed è arrivata ad ascoltare le conversazioni di alcuni diplomatici, come l’ex ambasciatore Paulo Cordeiro. Secondo il dossier, il giornalista Glenn Greenwald, corrispondente del quotidiano britannico The Guardian in Brasile, aveva visto l’anno scorso gli analisti del gruppo Five Eyes, un forum che coordinava il  cyber-spionaggio condotto da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Snowden aveva partecipato a luglio del 2012 a questo appuntamento annuale di spie e lì ha avuto l’informazione sulle intercettazioni in Brasile.

La reazione di Dilma
Dopo la vicenda di spionaggio con l’Amministrazione Obama, il presidente del Brasile, Dilma Rousseff e il suo ministro dell’Energia, Edison Lobao, non si stupiscono di nulla. Il capo di Stato brasiliano ha chiesto al suo collaboratore e amico personale di cominciare “una rigorosa valutazione del caso e il rafforzamento del sistema di sicurezza del ministero”.

Per la Rousseff questo nuovo caso conferma quello che ha detto all’Assemblea delle Nazioni Unite a fine settembre: “Lo spionaggio in Brasile ha un’intenzione chiaramente economica”. I media brasiliana ricordano oggi che l’anno scorso Rousseff portava avanti la riformulazione del codice che regola le imprese straniere che operano nelle miniere del Brasile, con l’aumento delle royalty che dovevano pagare.

Le risorse minerali del Brasile
Secondo un rapporto di Ernst & Young, i progetti coinvolti in questa riforma rappresentavano l’8% del totale degli investimenti nel Paese. Il Brasile possiede una delle riserve minerali più grandi del pianeta ed è il sesto produttore al mondo in questo settore. È il principale produttore di niobio, il secondo di ferro, il terzo di bauxite e il quinto di rame. Tra le aziende preoccupate per questi cambiamenti giuridici ci sarebbero l’anglo-australiana BHP Billiton e la canadese Barrick.

La risposta del Canada
Secondo il governo canadese, in Brasile ci sono 120 imprese con investimenti in Brasile per un totale di più di 8mila milioni di dollari. Il dossier segnala tra le principali la Kinross, dedicata all’estrazione dell’oro, e la Jaguar Mining e la Colossus, impegnate anche nell’estrazione dell’oro e altri minerali nella zona di Sierra Pelada.

La Rousseff ha detto che, prima di inviare una proposta di legge all’Onu per regolare a livello internazionale lo spionaggio informatico, aspetta l’approvazione in Brasile di una nuova normativa. “È un’iniziativa per aumentare la protezione della privacy dei brasiliani. Nelle prossime settimane si voterà il progetto per la sua approvazione”, ha concluso.

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