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Ecco chi spia gli Stati Uniti

“Gli alleati si spiano tra di sé perché non hanno interessi identici”. Sulla base di questa affermazione Jeffrey Richelson, autore di The US Intelligence Community (Westview Press, 2011), spiega il perché è ovvio che anche tra Paesi alleati ci sia una raccolta di informazioni da parte dell’intelligence.

Lo spionaggio fa parte dell’arte di governare. Ma così come è vero che gli Stati Uniti sono oggetto di spionaggio da parte di Stati con cui non intrattengono buoni rapporti (ad esempio Cuba e Iran), è altrettanto chiaro che sono controllati anche da Paesi alleati che considerano opportuno e strategico sapere cosa accade in America. Nonostante sembrino meno rilevanti del Datagatela Bbc ricorda altri casi di spionaggio dove ad essere ascoltati sono stati gli americani.

Francia
“Anche noi spiamo gli Usa”, ha detto al quotidiano Le Figaro Bernard Squarcini, conosciuto come “lo squalo” dell’ex presidente Nicolas Sarkozy e capo dei servizi francesi fino ad un anno fa. “L’intelligence francese sa bene che tutti i Paesi, alleati e non alleati nella lotta contro il terrorismo si spiano a vicenda. I nostri politici non si disturbano al leggere i rapporti preparati dai servizi di intelligence”, ha detto.

Squarcini ha spiegato che così come Washington spia il governo francese a livello commerciale ed industriale, la Francia fa lo stesso con gli Stati Uniti. “È di interesse nazionale difendere i nostri affari”, ha aggiunto.

WikiLeaks ha pubblicato nel 2011 un documento di un dirigente tedesco che indicava la Francia come la più invasiva nazione-spia in campo industriale. Più di Russia e Cina. “La Francia è l’impero del male in quanto a furto di tecnologia e la Germania lo sa”, ha detto Berry Smutny, ex dirigente della compagnia di satelliti tedesca OHB Technology.

Israele
Israele e Stati Uniti sono alleati, ma cercano comunque di avere una posizione di vantaggio raccogliendo informazioni l’uno sull’altro. Basta ricordare il caso dell’analista della Marina americana Jonathan Pollard, condannato nel 1985 per spionaggio.

Secondo un rapporto dell’agenzia Ap ripreso dal quotidiano Haaretz, la Cia considera Israele la minaccia numero uno del contro-spionaggio in Medio Oriente: “Israele utilizza servizi professionali sofisticati e di spionaggio che si contrappongono alla capacità tecnica americana e alle sue risorse umane”.

Russia
Nonostante queste storie ricordino i tempi della Guerra fredda, lo spionaggio tra Russia e Stati Uniti è all’ordine del giorno. Soprattutto perché a Washington interessa sapere che pensa (e che fa) Mosca rispetto a Siria e Iran.

Secondo la Bbc, nel 2010 i due governi hanno effettuato, in un aeroporto a Vienna, il maggiore scambio di spie dai tempi della Guerra fredda, dopo che dieci persone si sono dichiarate colpevoli di essersi infiltrate in gruppi e organizzazioni americane per inviare dati in Russia. Gli agenti sono stati scambiati con quattro spie che erano in un carcere russo da diversi anni. Anna Chapman è stata una di quelle.

Cina
Gli Stati Uniti hanno espresso pubblicamente la loro preoccupazione per gli attacchi informatici dalla Cina che hanno avuto come obiettivi aziende americane, principalmente del settore militare e della ricerca tecnologica, e che potevano causare danni nei rapporti economici tra i due Paesi.

A maggio scorso il Segretario alla Difesa americano, Chuck Hagel, ha accusato il governo cinese e le forze militari di cyberspionaggio in una conferenza sulla sicurezza a Singapore. L’ex direttore del Consiglio di sicurezza nazionale americano per l’Asia, Kenneth Lieberthal, ha detto che la quantità di informazioni rubate dalla Cina a imprese americane è enorme e la questione è diventata preoccupante perché condiziona la competitività statunitense.

Un rapporto di una compagnia indipendente americana sostiene che le perdite per l’economia a causa del furto di indirizzi IP è di 300 milioni di dollari all’anno. Tra il 50 e l’80% di questi attacchi provengono dalla Cina.

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