Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

La menzogna delle privatizzazioni: ieri e oggi

Il piano di risanamento finanziario dei nostri conti pubblici è all’ordine del giorno del governo Letta. Si riprende a parlare a tal proposito di privatizzazioni per rimettere a posto il bilancio statale, e si punta sulla vendita di aziende strategiche per lo sviluppo e per la sicurezza del Paese: Ansaldo, Finmeccanica, Fincantieri e forse altre ancora. Una storia quella delle privatizzazioni che in tantissimi conoscono bene, per la dismissione dei veri gioielli dello Stato avvenuta negli anni ’90 del secolo scorso, e che produsse solo depauperamento del sistema produttivo dell’Italia. Si versano ancora lacrime di coccodrillo per quelle sciagurate alienazioni. Ci sono concreti segnali che ancora adesso un pezzo importante della ricchezza nazionale, Alitalia ai francesi  e Telecom agli spagnoli, prende la via di paesi concorrenti. Infatti, la compagnia di bandiera tricolore che nel mondo riscuoteva immenso rispetto, è ormai ridotta quasi ad una piccola azienda locale grazie alla scienza economica(?) di certi personaggi messa in campo negli anni novanta del XX secolo. Per non dire della Stet considerata il colosso delle comunicazioni, non solo in Italia ma a livello mondiale, prima sventrata e poi, una volta costituita Telecom, privatizzata e regalata al sig. Colaninno, che appena un anno dopo la passava a Tronchetti Provera.  La questione privatizzazioni non è solo Telecom e Alitalia, ma molto di più. Capire tutto il capitolo oscuro della materia non è semplice, si dovrebbero leggere le carte scritte dal Prof. Antonio Guarino e dal prof. Pellegrino Capaldo fin dal tempo del governo Amato del 1993. I due eminenti studiosi raccomandavano prudenza, indicando alcuni passaggi graduali prima di vendere. C’era il fondato timore di mettere a rischio la ricchezza del Paese, tenuto conto che i settori a capitale pubblico, bancario e industriale, rappresentavano il nerbo dell’economia italiana. La preoccupazione espressa dai due illustri cattedratici non venne accolta dal presidente del consiglio del tempo Giuliano Amato, perché il ministro Piero Barucci vicino agli ambienti di Mediobanca si oppose, sostenendo che le privatizzazioni andavano fatte rapidamente per risanare il bilancio dello Stato (in quel tempo vi fu l’ennesima e poderosa svalutazione della lira). La vendita ci fu ma non si ebbero benefici né per gli italiani né per il bilancio dello Stato. Oggi tali operazioni potrebbero essere verosimilmente definite truffaldine. Vale la pena ricordare che l’ambasciatore americano del tempo, nel pieno della rivoluzione giudiziaria del 1993, cd tangentopoli, Bartholomew dichiarava: “Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri”.  Guarda caso Bartholomew, amico di Leoluca Orlando, fondatore della Rete e sindaco di Palermo, diventò dopo cinque anni presidente di Merryl Linch Italia. Siamo nel pieno degli anni ‘90. Un ulteriore particolare: alla luce delle dichiarazioni di Bartholomew le privatizzazioni procedettero spedite, previo determinante incontro, cui parteciparono sul panfilo Britannia, di proprietà della corona inglese, personaggi molto in vista della politica, finanza, economia dell’Italia. Consumata la colazione a bordo, dopo qualche settimana si procedette rapidamente alla vendita di alcune aziende  del settore agro-alimentare come Locatelli, Invernizzi, Buitoni, Galbani, Negroni, Ferrarelle, Peroni, Moretti, Fini, Perugina, Mira Lanza e tante altre. I risultati ottenuti con le privatizzazioni , dopo aver visto all’opera certi personaggi dell’economia, della finanza e della politica italiana, che hanno solo procurato ulteriore povertà al Paese, consiglierebbero di evitare la ripetizione di vecchi errori, se non si vuole dare il colpo di grazia finale al sistema economico produttivo italiano. Humanum est errare, sed perseverare diabolicum!

Analisi, commenti, scenari

Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004. Nato come rivista cartacea, oggi l’arcipelago Formiche è composto da realtà diverse ma strettamente connesse fra loro: il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line Formiche.net, le riviste specializzate Airpress e Healthcare Policy e il sito in inglese ed arabo Decode39.

Formiche vanta poi un nutrito programma di eventi nei diversi formati di convegni, webinair, seminari e tavole rotonde aperte al pubblico e a porte chiuse, che hanno un ruolo importante e riconosciuto nel dibattito pubblico.

Formiche è un progetto indipendente che non gode del finanziamento pubblico e non è organo di alcun partito o movimento politico.

LE NOSTRE RIVISTE

formiche AirPress decode39 healthcarepolicy

Copyright © 2024 Formiche.net. – Base per Altezza srl Corso Vittorio Emanuele II, n. 18, Partita IVA 05831140966 | Privacy Policy.

Powered by isay web

×

Iscriviti alla newsletter