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Le ambiguità di Monti e di Scelta Civica:fine di una illusione!

Il sen. Monti per l’ennesima volta ha sbattuto la porta ed è andato  via da Scelta Civica. Motivo della decisione il contrasto con undici senatori del suo gruppo, tra cui Pierferdinando Casini e Mario Mauro. Materia del contendere: la diversa valutazione dei provvedimenti del governo Letta sulla legge di stabilità. Il gruppo fedele a Monti ha condiviso con pubblica dichiarazione la linea critica del bocconiano, mentre gli undici legati al ministro della difesa Mauro e a Pierferdinando Casini hanno ritenuto valido l’operato dell’esecutivo. L’esperienza dell’UDC in  Scelta Civica alle ultime elezioni è stata una scelta folle, frettolosa, inopportuna, del tutto sbagliata. Un vestito di arlecchino che nessuno poteva indossare per gli errori commessi dal sarto nell’assortire colori, accessori e misure. A fine agosto ad Avellino c’erano state altre avvisaglie, con le insofferenze di Monti che attaccò gratuitamente e con asprezza l’UDC di Casini. Scelta Civica  nelle intenzioni dei soci fondatori doveva raccogliere i consensi dei delusi del PDL e del PD, e dar vita ad un “centro” di stampo cattolico-liberale, contemplando quindi la presenza sia di esponenti cattolici che di laici e liberali. Le iniziali previsioni però sono state stravolte lungo il percorso, al punto che la creatura montiana, subendo una mutazione genetica, è diventata un ircocervo o forse un cerbero. Non si sa se per furbizia o per altro. C’è stato equivoco e mancanza di chiarezza nei confronti dei cittadini. La dimostrazione si è avuta quando diversi elettori si sono lamentati della strana campagna elettorale portata avanti da candidati montiani, i quali, invece, di attaccare gli avversari politici del PD e PDL aggredivano lo Scudocrociato. La sintesi tra le idee di Monti, quelle di Casini, le altre di Riccardi e Montezemolo, e di Fini non c’è mai stata, e volutamente. Monti ha sempre gradito rimanere solo al comando e quindi non gli interessava troppo la sintesi, meglio le divisioni: divide et impera! Dopo pochi giorni dalle elezioni già iniziarono i contrasti, con dispute e frizioni nell’improvvisato e sgangherato sodalizio. Molti democristiani dell’Udc avevano criticato sin da subito la strana alleanza voluta da Casini, che solo adesso si è accorto del grande errore. I veri danneggiati comunque sono stati iscritti ed elettori dell’Udc, che per correre dietro ad un fantasma hanno perso quasi tutto. Non si è mai visto che un partito consolidato e strutturato stringesse accordi con aleatori soggetti, privi di stella polare e di un minimo di organizzazione. Casini forse finalmente ha compreso che i tanti giri di valzer possono solo nuocere allo Scudocrociato, storica insegna dei cattolici in politica. Chi si identifica con quel simbolo deve sapere che esso rappresenta la gloriosa tradizione del popolarismo e degli ideali democristiani. La cultura dei cattolici in politica ha portato l’Italia negli anni ‘60 e ‘70 ad essere la quarta potenza economica mondiale, per merito di uomini come De Gasperi, Fanfani, La Pira, Aldo Moro, nonostante le aggressioni di Circoli culturali anglo-americani, di ispirazione liberista. Gli statisti democristiani ebbero la determinazione di non piegarsi mai agli interessi forti e di non abbandonare mai le politiche ad economia mista di stampo keynesiano, ricostruendo e agevolando crescita, sviluppo e benessere del Paese, tanto da diventare esempio a livello internazionale. Molti vedevano Monti sulla scia di quei grandi statisti. Si è rivelato però solo un normale esponente di quel centro tecnocratico in voga in Europa e già conosciuto con Prodi: grigio, arido, con una visione politica scarsamente aderente alla realtà sociale. Il professore, senatore a vita, nel momento in cui accusa gli undici senatori contestatori della sua linea sulla legge di stabilità quale alternativa convincente propone? Una semplice e aleatoria dichiarazione: “Nella mia veste di senatore a vita, non verrà meno il mio impegno per contribuire all’affermazione di quei valori e di quella visione per i quali, confido, quanti hanno aderito al progetto di Scelta Civica per l’Italia continueranno a battersi”. Si è in attesa di conoscere visioni e valori del professore. Sino ad oggi però nessun riscontro.

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