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Tutti gli errori di un Governo delle riforme mancate

Noi alla giustizia ci crediamo, per questo non la riconosciamo. “Riformare la giustizia” è intento nobile e coretto. Ma detta così non significa nulla. Proprio nulla. La custodia cautelare è orribile perché ci sono persone che ci passano giorni in galera, mesi, anni prima di arrivare al primo grado di giudizio e ne abbiamo di esempi a non finire, di donne e uomini poi risultati innocenti, scagionati ma nessuno gli ridà il tempo perduto.

E allora intanto chi sbaglia deve pagare,chi priva un cittadino della sua libertà, per un anno, più o meno, e poi non dimostra le accuse deve pagare; chi ti toglie il pane di bocca, sequestrandoti tutti i beni, salvo poi dimostrarsi che quei soldi erano correttamente guadagnati, deve pagare. E questo non è contro i magistrati, ma contro gli irresponsabili. L’Italia ha la peggiore giustizia del mondo civilizzato, e proposte concrete noi ne abbiamo già fatte e puntualizzate.

E non ne possiamo più di martiri, come Ottaviano del Turco, sacrificati ad una politica sanguinaria che non decide e che discute degli anni, e guardiamo con pena e rabbia le tante altre persone che non hanno compiuto delitti e sono perseguitati dal disonore che gli mangia la vita. Sono ormai due legislature che andiamo avanti senza nessuna riforma attuata perché né destra né sinistra hanno il coraggio per prima cosa, di fare realmente quella riforma costituzionale che assegni al vincitore delle elezioni il potere di decidere e realizzare.

Abbiamo tutti la consapevolezza che se si vota con il sistema proporzionale si continua a governare con le intese, larghe o meno larghe, mal sopportate e inutilmente traccheggianti. Se si vota con il maggioritario si formano alleanze, per vincere, nelle quali i riformisti si trovano poi in minoranza e se comunque continuiamo così il nostro bel paese viene venduto alla riffa. Tutti contro tutti inesorabilmente condannati? No.

E allora rilanciamo perché non è solo la presunta eccessiva preoccupazione del ministro della Giustizia (nel mettere ai domiciliari una Ligresti rinviata a giudizio) la Signora Cancellieri alla quale rinnovo stima, a mettere in difficoltà il governo, ma è l’eccesso di prudenza con cui fin qui l’esecutivo Letta si è mosso, poiché è per questa ragione che i demolitori sia nel Pd sia nel Pdl, avanzano a falange armata.

Il Governo deve irrobustire l’azione di risanamento finanziario fin qui realizzata,spostandola dalla riduzione del deficit all’abbattimento del debito, cambiarne il segno passando da “più tasse” a “meno spese” e accentuarne la dimensione in modo da ricavare risorse per investimenti finalizzati alla crescita.
Certo gli spazi sono stretti e non consentono modifiche alla manovra finanziaria e l’intero governo deve mettere in piedi un programma di riforme strutturali che appunto cambi la fisionomia complessiva della politica economica, non per ridurre, ma accentuare e velocizzare il risanamento. Anche perché dal 2015 sarà obbligatorio tagliare ogni anno un ventesimo del debito pubblico eccedente la quota del 60% del Pil.

Allora Presidente Letta vero è che la manovra è piccoletta e insignificante, non sposta di un millimetro il livello dei consumi e dunque la domanda interna e le famiglie hanno smesso di consumare. Noi consigliamo al Presidente Letta di costruirsi una piccola task force di economisti ed economiste o comunque di persone competenti ed esperte che siano veri interlocutori/interlocutrici di questa attuale maggioranza, per avere idee un po’ meno ingessate e un po’ più di coraggio.

Oltre ad un programma di risanamento e sviluppo concreto e veloce per il nostro pese avremo anche chiarito chi fa il furbo e vuole silurare chi e del bene comune non gliene frega niente.

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