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L’Europa resta un enigma per gli Usa

Gli americani continuano ad essere increduli e disorientati su come gli europei hanno affrontato e continuano ad affrontare la crisi economica, nonostante i pessimi risultati ottenuti, in particolare nell’Eurozona. E’ quanto emerso in un incontro avuto, con alcuni economisti ed esperti, alla New York University il 27 dicembre u.s., per discutere le modalità per la presentazione, in una prossima conferenza, delle proposte sulla crisi che ho elaborato per il CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) e raccolte in una pubblicazione: ”DOVE VA l’€URO?” .

Ai loro occhi sono del tutto incomprensibili non solo le proposte finora attuate, in particolare per quanto riguarda la mancanza di un piano credibile per la crescita, come anche l’ultimo vertice ha dimostrato, ma il fatto che non si prenda in considerazione la necessità di superare i limiti attuali dell’UEM, l’unico modo per consentire all’Euro di sopravvivere nell’interesse delle economie e dei cittadini di tutti i paesi che lo hanno adottato! La cosa che più li meraviglia, però, è che tali scelte, o le NON scelte, vengono consentite e accettate anche dai quei paesi che poi ne restano danneggiati!

In verità è quello che pensiamo anche molti europei. E’ scandaloso infatti che l’attuazione, urgente, dell’Unione bancaria sia stata, invece, posticipata, continuando così a perpetuare le attuali distorsioni. Il vertice ha trasmesso l’immagine che non solo gli amici americani, ma nemmeno noi riusciamo più a capire, di fronte alla gravità dei sacrifici e dei prezzi che milioni di imprese e cittadini stanno ancora pagando e che non finiranno, anche a crisi risolta, se e quando lo sarà.

L’immagine che si trae degli USA, invece, girando per New York e Boston in questi giorni, dove sono stato, confortati dai dati economici (alcuni settori crescono anche più del 3 o 4%) e dalle vendite di questo periodo, è quella di un paese che ha ripreso a crescere, ha ripreso il suo ritmo abituale e, cosa più importante, è tornato a credere in sé stesso ed al suo futuro, dove la gente torna a sperare, ad essere contenta. Un paese che trasmette di nuovo ottimismo, tant’è che la stessa FED (la Banca Centrale) ne sta prendendo atto, per correggere la sua politica monetaria.

E noi?

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