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Il Fatto Quotidiano con Travaglio scudiscia il Renzi pro Berlusconi

marco travaglio peter gomez

Schizofrenia da rottamatore? Il Fatto Quotidiano prosegue nella sua oscillazione sul segretario del Pd Matteo Renzi. E se un giorno spiccano le attenzioni del direttore Antonio Padellaro, quello successivo c’è Stefano Feltri che intervista Renzi, passando dal bastian contrario Marco Travaglio che ultimamente ha lanciato fendenti a Grillo e Casaleggio su impeachment e referendum anti euro nonostante sia considerato filo M5S. Insomma, di chiarezza ce n’è pochino.

TUTTE LE FOTO DI UMBERTO PIZZI SU FATTOIDI E GRILLINI

“A questo punto a Renzi non resta che FI, talmente mal messa da accettare qualunque diktat pur di rientrare in gioco”. Così si esprime Marco Travaglio nel suo fondo di oggi, intitolato “La resurrezione di Lazzaro”. Con un fendente preciso al tentativo renziano di aprire un dialogo con il Cavaliere. E scrive che “se però B. tornerà in partita, la colpa andrà attribuita a chi ci ha sprofondati in questo incubo. Non l’altro ieri: l’anno scorso, quando i piddini che ora gridano alla resurrezione di Lazzaro seppellirono Prodi e Rodotà e riesumarono la salma di B. dalle urne. Anzi, dall’urna”. Quasi a voler certificare che la tonnellata di responsabilità per il prossimo dialogo sulla legge elettorale non solo va attribuita per intera al Pd, ma facendo attenzione ai riverberi di questa precisa strategia politica.

TRAVAGLIO E GOMEZ FESTEGGIANO CON I GRILLINI SOTTO L’OBIETTIVO DI PIZZI

SCHIAFFI DA FATTO
In principio era stato considerato un foglio vicino al Movimento Cinque Stelle, quasi organico. Erano i tempi delle ovazioni per i Vaffa grillini, ma poi qualcosa è cambiato. Nonostante fra i propri lettori abbiano una fetta consistente proprio di elettori grillini, ecco che criticano il comico genovese e il suo guru così come prima il Fatto era stato anche molto vicino al movimento di Antonio Ingroia, per poi procedere a criticare le scelte del magistrato poi diventato politico con la sua Rivoluzione Civile. Nelle ultime settimane ecco l’attenzione verso Matteo Renzi, con in evidenza le prime mosse del segretario del Pd, il Job Act, il nuovo e giovane inter circle renziano. Ma gli schiaffi sono volati prima di tutto in questo inizio di 2014 contro i Cinque Stelle su legge elettorale e riforme con il commento “Le 5 stelle stanno a guardare”.

LA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO VISTA DA UMBERTO PIZZI

NO EURO, MA COME?
Altra scudisciata del fatto ai grillino si era registrata recentemente in occasione della richiesta di un referendum contro l’euro contenuta in un post sul blog di Grillo: una sorta di mantra da programma pentestellato in vista delle Elezioni europee e che trova anche le critiche di docenti e analisti, come Antonio Maria Rinaldi, che hanno seguito da vicino le evoluzioni dei Cinque Stelle. Si trattò nello specifico di un referendum che non è previsto dalla Costituzione, che vieta referendum abrogativi su trattati internazionali, scrisse il Fatto in un pezzo di Marco Palombi così eloquentemente titolato: “Grillo è più euroconfuso che euroscettico”.

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