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Renzi vuole mandare Letta in guerra (a Bruxelles) senza armi

Non c’è dubbio ed è molto chiaro a molte e molti di noi: la manfrina renziana ha un solo scopo ed è quella di scalzare non solo con spifferi gelati da Palazzo Ghigi Letta, ma è quello domani-29 gennaio – a Bruxelles di fargli fare una brutta brutta figura anche a livello internazionale.

LE EMERGENZE

No Programma di Governo poiché questo contratto per adesso non si fa, esecutivo azzoppato da dimissioni  varie, Inps ( la più grande cassaforte italiana del lavoro che non c’è) contaminato da un commissario del quale da più istanze e stato segnalato il pericolo che l’altissima concentrazione di incarichi nella persona del Presidente Antonio Mastrapasqua, potesse essere di ostacolo alla funzionalità dell’Ente Previdenziale proprio nel momento in cui, con la creazione del nuovo “Super Inps”, avrebbe avuto bisogno di una governance politica efficace, efficiente e sopratutto a tempo pieno.

La gravità delle questioni emerse in questi giorni, che hanno visto l’intervento della magistratura, rendono improcrastinabile e urgente la nomina di un Commissario, che collabori con la magistratura al fine di fare chiarezza sugli atti contestati della gestione di Mastrapasqua e che, nel contempo, gestisca al meglio l’INPS in questo suo delicato periodo di transizione.

LA DELUSIONE DI LETTA

Letta non solo nell’incontro con Barroso non ha la firma di Renzi –  che peraltro in mattinata, ha fatto sapere che sarà convocata una direzione ad hoc per discutere di Impegno 2014, ma la delusione di Letta  è evidentemente pari alla consapevolezza che si apre una fase delicatissima perché la mossa di Renzi è una delle tante mine sul terreno che sta più a cuore al premier, avvero la credibilità europea e il tentativo di farlo andare in guerra (a Bruxelles) senza armi (la nuova agenda) è evidente.

LA SFIDA DI RENZI

E’ difficile definire “patto di governo” un programma che non contiene le proposte del primo partito della maggioranza, e per di più sul lavoro, la materia più importante. La sfida  di Renzi c’è è evidente. L’effetto domino si è già innescato: difficoltà sulla legge elettorale, il contratto di governo sul quale si farà una direzione ad hoc, tra una settimana o dieci giorni, ovvero in tempo utile, cioè, per far sì che Letta possa andare a mani vuote a Bruxelles. Renzi vuole prima la legge elettorale e poi il patto di governo, poi il governo: le carte le dà lui.

SOLIDARIETA’ A DE GIROLAMO

Quello che è insopportabile in tutta questa vicenda è la massacrata che danno alla De Girolamo che comunque incassa la mia solidarietà.  Lunedì approda in Aula la mozione di sfiducia nei suoi confronti che nel frattempo si è dimessa. Vergogna da parte di chi usa mezzi indecenti e giudiziali per far politica! Ora sul dossier elettorale, programma, elezioni, rimpasto non c’è una scadenza:  e dicono le voci del palazzo  che se ci sarà piena condivisione sul programma –  poi si discuterà sulla squadra di governo per apportare quelle modifiche che si riterranno necessarie. Già, si discuterà. Al rientro da Bruxelles

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