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Chi è (e che cosa farà) il nuovo ministro delle Finanze vaticane

Nemmeno una settimana dopo la presentazione del rapporto sull’organizzazione economico-amministrativa da parte dei cardinali componenti il cosiddetto C8, il Papa ha firmato un Motu proprio con cui costituisce una nuova struttura di coordinamento per gli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello stato della Città del Vaticano. Innanzitutto, Francesco ha deciso di creare ex novo una Segreteria per l’Economia che avrà autorità “su tutte le attività economiche e amministrative all’interno della Santa Sede”.

LAICI E CARDINALI NEL CONSIGLIO DIRETTIVO

Il nuovo dicastero, come sottolineato dal comunicato diffuso dalla direzione della Sala stampa, “sarà responsabile per la preparazione di un budget annuale per la Santa Sede e la Città del Vaticano, nonché la pianificazione finanziaria e le varie funzioni di supporto quali le risorse umane e l’approvvigionamento”. La Segreteria, inoltre, “sarà tenuta a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e della Città del Vaticano”. A formulare le direttive per la Segreteria sarà un Consiglio costituito da quindici membri, sette laici e otto tra cardinali e vescovi. I laici proverranno da vari Paesi e dovranno dimostrare “competenze finanziarie e riconosciuta professionalità”. Il Consiglio si riunirà periodicamente per valutare direttive e pratiche concrete, nonché per preparare e analizzare i rapporti sulle attività economico-amministrative della Santa Sede.

IL PREFETTO SARA’ IL CARDINALE GEORGE PELL

A guidare il dicastero sarà un prefetto, individuato da Francesco nella persona del cardinale australiano George Pell. Settantadue anni, arcivescovo di Sydney dal 2001 (nei cinque anni precedenti era stato vescovo di Melbourne), Pell è membro della consulta cardinalizia incaricata di riformare la Curia. Già quattro anni fa si parlò per lui di un approdo a Roma in qualità di prefetto della Congregazione per i vescovi. Benedetto XVI – con il quale il prelato australiano è stato in forte sintonia – gli propose l’incarico, senza successo. Pell ha già inviato una lettera ai fedeli della sua diocesi, ringraziandoli per l’affetto manifestatogli in questi anni e annunciando che si trasferirà in Vaticano a fine marzo. Accanto al prefetto ci sarà anche un segretario generale che si occuperà della gestione delle attività quotidiane, mons. Lucio Angel Vallejo Balda, attualmente segretario della Commissione per la riforma economico-amministrativa della Santa Sede e segretario della Prefettura per gli Affari economici. Presto sarà anche indivudato un revisore generale, “dotato del potere di svolgere revisioni di qualsiasi agenzia o istituzione della Santa Sede e dello stato della Città del Vaticano”.

NESSUN CAMBIAMENTO PER APSA E AIF

Il Motu proprio chiarisce anche che il ruolo dell’Apsa (finita la scorsa estate nel ciclone mediatico-giudiziario in seguito all’arresto di mons. Nunzio Scarano) rimarrà quello di Banca centrale del Vaticano, “con tutti gli obblighi e le responsabilità delle istituzioni analoghe in tutto il mondo”. Nessun cambiamento neppure per l’Autorità di Informazione finanziaria, fino allo scorso gennaio guidata dal cardinale Attilio Nicora, dimessosi per incomprensioni con il direttore generale René Bruehlart. L’Aif, si legge nel comunicato diffuso da padre Federico Lombardi, “continuerà a svolgere il suo ruolo attuale e fondamentale di vigilanza prudenziale e disciplina delle attività all’interno della Santa Sede e dello stato della Città del Vaticano”.

ANCORA IGNOTO IL DESTINO DELLO IOR

Nessuna parola, invece, in riferimeno allo Ior, l’istituto per le opere di religione attualmente guidato da Ernst Von Freyberg. Bisognerà attendere la conclusione dei lavori della speciale commissione presieduta dal cardinale Raffaele Farina.

LE PAROLE DEL PAPA

Il Papa, nel Motu proprio, spiega che “la Chiesa è consapevole della responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi”. In particolare, aggiunge Francesco, “la gestione dei settori economico e finanziario della Santa Sede è intimamente legata alla sua specifica missione, non solo al servizio del ministero universale del Santo Padre, ma anche in relazione al bene comune, nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona umana”.

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