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Sta per finire la renzeide di Renzi

Uno, nessuno, centomila. Matteo Renzi è poliedrico, eclettico e camaleontico. A seconda dei luoghi, dei giorni e dei temi Renzi una volta è Beppe Grillo, un’altra Mario Monti, un’altra ancora Silvio Berlusconi. Carisma o illusionismo?

In Germania si è visto e sentito un Renzi ben poco grillino. Anzi un vero e proprio anti Beppe Grillo, quasi un Mario Monti alla fiorentina. Ecco il messaggio lanciato, in sostanza: l’Italia rispetterà tutti i parametri e i vincoli europei, l’Europa è la nostra salvezza, altro che quegli anti euro che vaneggiano in tutt’Europa e anche in Italia.

A Roma il premier tende invece un po’ a grilleggiare: lotta ai burocrati, ai frenatori, ai gufi (concetti del primo Berlusconi, peraltro), basta con due Camere, si azzeri il Senato, tagli (tutti ancora da definire) agli F-35.

In verità, più che oscillare, si barcamena.

Non può perdere consensi a sinistra, e dunque sbandiera gli 80 euro al mese in più in busta paga a cavallo delle Europee, carezza la sinistra del partito e fa gongolare Nichi Vendola e compagni con la riduzione degli acquisti dei cacciabombardieri. Con la speranza, neanche tanto recondita, di drenare a suo favore consensi in uscita (in uscita?) dal Movimento 5 Stelle. Ma siamo sicuri che qualche parlamentare che lascia M5s equivalga a meno voti per il movimento di Grillo?

E nel contempo, il sindaco di Firenze divenuto sindaco d’Italia scaldando le urne, tenta di sedurre l’elettorato moderato, centrista e berlusconiano. Come? Tagliuzzando l’Irap, liberalizzando di fatto i contratti a termine fino a 36 mesi per l’esultanza dell’ex ministro Maurizio Sacconi e prefigurando riforme epocali su fisco e pubblica amministrazione.

Poi vengono i numeri e la realtà. Come le (evanescenti) coperture finanziarie ai provvedimenti illustrati nell’ultimo consiglio dei ministri e annunciati in conferenza stampa (nessuna norma o atto amministrativo approvato, fa giustamente notare un tarantolato Renato Brunetta). E come i tagli proposti dal commissario alla revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli. Si vogliono limare le pensioni in qualche modo? Si vuole ridurre il personale della pubblica amministrazione con misure nette?

Insomma, sta per arrivare il momento dei fatti dopo quello degli ottimistici (e salutari) annunci. Auguri a tutti.

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