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Creatività ed impegno per riscattarsi dai quartieri Spagnoli

Alla presentazione del volume di Angelo Romeo, “Socialmente pericolosi. Le storie di vita dei giovani nei quartieri Spagnoli di Napoli”, (pubblicato con la casa editrice Mimesis), insieme all’autore erano presenti Marcello Masi, direttore del Tg2 e Fabio Venditti, giornalista e fondatore dell’Associazione Socialmente pericolosi ai quartieri Spagnoli.

Marcello Masi, direttore Tg2
Marcello Masi, direttore Tg2

Pur conoscendo benissimo il territorio, (non solo perché sono napoletana ma perché frequento appena possibile il quartiere per interessi di famiglia), non conoscevo l’associazione. Il testo contiene le storie di vita di cinque ragazzi tra i 20 e i 33 anni, provenienti da contesti malavitosi e che hanno vissuto esperienze di forte devianza ed hanno l’attitudine, vivendo ai Quartieri Spagnoli, di lottare quotidianamente per sopravvivere e voltare pagina. La presentazione alla libreria Arion ha preso il via con la proiezione dei filmati-intervista dei quattro ragazzi protagonisti (ne mancava uno in quanto impegnato per la fiction di Gomorra su SKY). La prima domanda è stata chiaramente rivolta all’ideatore Fabio Venditti:-Quali obiettivi e perché nasce una simile associazione? <<L’Associazione nasce da una mia idea di coinvolgere dei giovani che hanno alle spalle una vita vissuta dentro i quartieri e che oggi si stanno mettendo in discussione, inventandosi un nuovo mestiere nel mondo del giornalismo…>>. Tutto ciò è possibile grazie a chi, come Venditti e Masi, ha creduto e crede nelle loro potenzialità.

Masi, Venditti e Romeo
Masi, Venditti e Romeo

Che attività svolge questo gruppo per coinvolgere i giovani del territorio? <<Abbiamo costituito, attraverso la creazione di un’associazione, una piccola realtà cinematografica che li ha resi filmakers. Infatti sono stati presentati al Giffoni Film Festival e per documentari Rai. Attraverso questo percorso formativo si è riuscito a dimostrare che, riunendo e motivando un gruppo di giovani attraverso la passione per il cinema e la creatività, essi possano non più rappresentare un pericolo sociale. Infatti la realtà era, fino ad oggi, essere catalogati “Socialmente Pericolosi” in quanto sono piccoli gruppi che non si piegano al destino da camorristi>>. Il progetto ha trovato la sua forza non solo nell’ideatore, il giornalista Venditti, ma anche nell’energia profusa dall’autore del libro, Angelo Romeo, che si è dedicato al fine di svolgere una ricerca sociale sul territorio riportata ora nel testo, e dal supporto offerto  dal direttore Masi. Da non dimenticare poi che il corto girato per il Giffoni Film Festival è stato realizzato insieme ad Action Aid ed ha dato anche la possibilità di realizzare questi cortometraggi per TG2 Dossier.

Corto per Giffoni Film Festival
Corto per Giffoni Film Festival

Il progetto è servito proprio a cambiare l’attitudine e la realtà poco conosciuta. Infatti è stato evidenziato quanto le Istituzioni non pongano il “fascio di luce” sui quartieri degradati italiani. Qui ci si sofferma in particolar modo nel quartiere della vecchia Napoli, affinché si possa lottare per far uscire queste nuove generazioni dal disagio. Infatti, nell’intervento di Marco De Ponte, emerge che Action Aid ha supportato questo progetto proprio:<< perché ha sentito forte la responsabilità di rappresentare queste emozioni  attraverso il loro entusiasmo e le loro energie>>. E Masi dichiara:<< Ho vissuto l’emotività degli incontri con persone che non vedono il loro futuro in quanto le loro vite si spezzano spesso troppo presto. Lo stimolo è stato proprio quello di poter contribuire a cambiare il corso della loro esistenza. La scommessa è stata puntare su esseri umani per dare una nuova possibilità di crescita>>. E Fabio Venditti aggiunge:<<Ci ho messo  oltre due anni per riuscire a realizzare questo progetto. Mi dava forza l’intento di “cambiare il finale” e provare a cambiare il destino di queste vite perdute già troppo vicine ad una precoce e violenta fine. Sono stato minacciato e più volte “invitato” ad abbandonare il progetto, ma l’ho perseguito con tutta la mia passione>>. Al direttore Masi abbiamo chiesto come fosse entrato in contatto con questa realtà. <<Avevo conosciuto i ragazzi in un seminario sulla televisione. Rimasi stupito del loro interesse e delle loro domande tecniche, erano curiosi di apprendere. Da queste traspariva la passione ma soprattutto la consapevolezza che quest’occasione che gli stavamo offrendo, (forse l’unica che gli si proponeva) poteva provare a cambiare la loro vita. Il desiderio di riscatto per chi ha subito una serie di problemi generazionali (genitori in carcere o uccisi, o madri e padri con problemi di droga o malavita…) era enorme e ce lo trasferivano. La voglia di studiare e mettersi alla prova è stata la molla autentica della riuscita dell’iniziativa>>.

LIBRO

Il volume di Angelo Romeo parte proprio da questo progetto educativo e lavorativo in cui sono coinvolti i giovani Socialmente pericolosi. Inizia con la domanda: chi sono i giovani di oggi? Quali sono le difficoltà che affrontano quotidianamente per costruire il loro futuro soprattutto nei quartieri al margine della società? <<Sociologi, educatori, psicologi oggi più che mai, in un momento storico di crisi economica e valoriale, li osservano e studiano. La questione giovanile è diventata sempre più complessa in quegli spazi urbani disagiati, dove la vita quotidiana agli occhi di tutti, richiede una gestione diversa e solo in pochi, sfuggendo, riescono a garantirsi un futuro migliore>>. Il volume presenta, dopo una prima analisi del mondo giovanile, una ricerca qualitativa condotta dentro i Quartieri Spagnoli sui “Socialmente Pericolosi”: un gruppo di giovani che riesce attraverso la passione per il cinema e la creatività, a dimostrare di non essere un pericolo sociale.

Angelo ROMEO

L’autore è Angelo Romeo, ricercatore e docente, che svolge attività didattica e di ricerca in Sociologia dei processi culturali e comunicativi in vari Atenei di Roma, tra cui la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana, ha scritto tanti libri, ma questo sicuramente è quello che gli auguriamo che abbia più fortuna. Perché non è solo un caso di studio, ma una ricerca finalizzata ad un reale progetto formativo di riscatto sociale. E noi abbiamo bisogno di credere, e di supportare una rinascita dalle realtà difficili del nostro paese. Angelo ha condotto ricerche sul campo e si è interessato di problemi sociali legati al mondo giovanile e ai media digitali. Quindi gli ho chiesto cosa gli rimarrà di questo progetto:<<L’esperienza di fare una ricerca universitaria su una ricerca di vita reale attribuisce al progetto, per l’esperienza di vita vissuta, un valore unico più di tanti altri. Un libro in cui ci sono storie di vita per comunicare un cambiamento possibile>>. Mi è sorta spontanea la domanda che, dato il successo di realizzazione del progetto, se ci fosse un seguito. E Masi qui ha dato un’anteprima:<<I Quartieri Spagnoli sono solo un piccolo spaccato di quest’Italia. Ad ogni modo il progetto diventerà “Quartieri Spagnoli Europa”, perché oltre ad interessarsi delle periferie italiane si interesserà anche di quelle europee con gli stessi problemi, al fine di far prendere coscienza delle realtà disagiate che ci circondano. Sarà supportato da Rai Cinema per il prossimo Festival del Cinema. In ogni caso questi ragazzi continueranno a seguirci in azienda RAI con stage al montaggio, per aggiornamenti professionali accanto agli operatori. Crediamo molto in questo progetto ed ora stiamo cercando degli sponsor per coprire almeno i primi due anni>>. La cosa più importante che emerge è che comunque l’attenzione del direttore Rai è più rivolta ad un progetto di comunicazione sociale che alla sola “legge” degli ascolti.

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