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Ironia e romanticismo con Max Tortora

Alla prima dello spettacolo di Max Tortora «L’amore e la follia», che ha debuttato al Teatro Olimpico di Roma e resterà fino al 30 marzo, c’erano diversi ospiti che hanno animato la serata. Per la prima volta Tortora riveste il ruolo di autore e regista, oltre che di protagonista, per uno spettacolo one man showAbbiamo conosciuto Max Tortora come comico, imitatore e cabarettista e prima ancora come attore nelle pubblicità dell’analcolico biondo accanto ad uno scimpanzè nel ’97, poi nelle varie commedie teatrali ma sicuramente la consacrazione è arrivata attraverso la serie in TV dei “Cesaroni”.

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Qui l’attore ripercorre un pò la sua storia, sia attraverso gli spot, e divertendoci subito con un inizio dedicato alla ridente cittadina turistica Ovindoli con un cosiddetto “centone”, nel quale il testo originale della canzone viene modificato in chiave comica. Poi parte dalle sue imitazioni storiche di Sergio Endrigo, (azzeccatissimo), Cocciante, Morandi e soprattutto i Pooh con Facchinetti, esilarante, così come quella dei Bee Gees fino ad Ivano Fossati egregio! Poi le note dello spettacolo sono diventate spagnoleggianti, (Max Tortora cantava ed imitava accompagnato da un gruppo musicale), mentre veniva ricalcato il mitico gruppo dei Gipsy Kings. Ma anche l’imitazione, attraverso le note delle song più celebri, del leader dei Simply Red Mick Hucknall, è divertentissima.

 

Sul palco con lui delle rapide incursioni delle sue spalle: Stefano Sarcinelli e Roberto Andreucci e di due belle ballerine in mise provocante (da completino lingerie rosso ad abitino mini color carne si vede/non si vede…) ai bravissimi musicisti. Poi l’attore procede con allegria in uno show divertente che segue il filo logico più che dell’amore e la follia, (titolo dello spettacolo), dell’ironia con un tocco di romanticismo. Il comico romano ci riporta indietro nel tempo con il mondo di Carosello e delle pubblicità di qualche decennio anno fa. Poi affronta i suoi storici personaggi, tra cui Celentano (a cui ha dedicato purtroppo solo un brevissimo spazio alle sue storiche “pause silenziose”), ai presentatori Maurizio Costanzo, Luciano Rispoli, Giampiero Galeazzi e Bruno Vespa.

Invece, anche nel travestimento, ancor più divertente l’imitazione di Renzo Arbore, e per chi conosce bene l’artista possiamo confermare che lo imita a perfezione!

Nello spettacolo Tortora è accompagnato da una music band bravissima di 6 elementi composta da: Fabio Tullio, Fabio Di Cocco, Salvatore Leggieri, Sergio Vitale, Amedeo Miconi, Maurizio Porto, che suona dal vivo le musiche dei vari artisti interpretati.

Ma il momento più emozionante è stato quando è stato chiamato sul palco il cantautore Sergio Caputo che, come ospite inatteso ha suonato il suo grande successo “Un sabato italiano” e, per noi romantici che abbiamo amato tutte le sue canzoni, sentire poi “Spicchio di luna” ci ha deliziato.

Non poteva poi non interpretare i suoi “cavalli di battaglia”, anche se con grande emozione e malinconia, come il suo grande amico Franco Califano. Stesso contrasto di sentimenti un pò nostalgici per la celebre imitazione di Alberto Sordi che ci ha subito coinvolto in un trascinante applauso. Tra le note di Franco Califano prima e dell’Albertone nazionale poi, Max Tortora a fine spettacolo ha chiamato gli altri amici in sala tra cui il presentatore Gianni Magalli. E, prima che il sipario si chiudesse, ha coinvolto ancora una volta il pubblico in cori ed applausi.

Ogni sera sul palco con Max Tortora ci sarà un ospite diverso grazie alla sua idea di voler “ospitare tanti amici con le loro incursioni musicali e teatrali”. Io che amo tanto Sergio Caputo non potevo essere più fortunata di così ma certamente anche i prossimi ospiti renderanno ancora più piacevole lo spettacolo.

Foto di Mario Villa

 

 

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