Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Mps, ecco per chi batte il cuore religioso del socio Martínez Guzmán

Gli azionisti della banca spagnola Banco Sabadell hanno deciso di fare entrare il presidente del fondo Fintech Investment Limited, il messicano David Martínez Guzmán, nel consiglio di amministrazione. Martínez Guzmán (nella foto durante l’inaugurazione di un parche eolico in Argentina nel 2011) è rappresentante della famiglia Garza Lagüera, proprietaria del gruppo Bancomer, ed è il secondo investitore individuale di Sabadell dopo il colombiano Jaime Gilinski. Entrambi hanno circa il 5% del capitale della banca (con un’iniezione di 1.300 milioni di euro), la stessa percentuale che ha acquistato il finanziere messicano nella banca italiana Monte Paschi di Siena (Mps).

L’AVVENTURA SPAGNOLA
Questa operazione ha spinto il rinnovo delle nomine delle principale banche media della Spagna. Jaime Botín, fratello del presidente di Banco Santander, Emilio Botín, portava avanti una battaglia silenziosa contro un gruppo francese che voleva intervenire in Crédit Agricole e prendere il 30% del capitale di Bankinter. La caduta dei titoli della banca spagnola ha spaventato il gruppo, che si è ritirato da Bankinter: il 3 settembre sono state vendute tutte le azioni dopo una perdita di 600 milioni di euro.

LA POSIZIONE DI BOTIN
In un articolo pubblicato su Libero, Franco Bechis punta su alcuni presunti legami dei nuovi soci di Mps, David Martínez Guzmán e André Santos Esteves, con l’Opus Dei e il Vaticano. Dietro la mossa in Mps ci sarebbe l’uomo di Banco Santander, Emilio Botín: “Emilio Botín non fa parte dell’Opus Dei, e anche se lo fosse non ci sarebbe niente di male”, ricorda il portavoce. Secondo Bechis, giocano un ruolo importante anche i fratelli José e Francisco Calderón Rojas, consiglieri di Fintech e membri dell’Opus Dei in Messico (anche se non ci sono conferme ufficiali).

LA PASSIONE PER I LEGIONARI DI CRISTO

La presenza dell’Opus Dei e dei Legionari di Cristo in America latina – e soprattutto in Messico, dove è nato e cresciuto Martínez Guzmán – è in costante aumento. Già nel 2006 il Wall Street Journal studiava questo fenomeno. Un’inchiesta si è soffermata sull’interesse dei nuovi finanzieri per queste congregazioni. “Due anni fa, un gruppo di miliardari latinoamericani e alcuni gruppi di investimenti del mondo si sono riuniti al hotel The Plaza a New York. L’obiettivo era festeggiare al messicano Carlos Slim e prendere fondi per la scuola di bambini poveri di Legionari di Cristo, un gruppo conservatore cattolico in veloce crescita”, ha scritto José de Córdoba per il Wall Street Journal. Tra i relatori dell’evento c’era il padre Marcial Maciel, il fondatore messicano dei Legionari di Cristo, e il presidente di Citigroup Inc., Sanford Weill. In poche ore si sono ricavati 725.000 dollari.

LA DOTTRINA DEL SUCCESSO
I Legionari di Cristo operano in 20 Paesi, e hanno una forte influenza in Messico, dove gestiscono le scuole cattoliche private. Mentre la Chiesa ha attraversato molte difficoltà per guadagnare addetti, i Legionari hanno arruolato 650 nuovi sacerdoti e più di 65mila volontari laici nel gruppo Regnum Christi.

Nata nel 1941, i Legionari di Cristo concentrano personaggi ricchi e potenti nel vertice perché ha come obiettivo “evangelizzare i leader della società per cercare di moltiplicare l’impatto benefico nel resto della società… Così come i gesuiti mormoravano nelle orecchie dei principi europei secoli fa, i sacerdoti dei Legionari sono oggi confessori e cappellani di alcuni degli imprenditori più potenti dell’America latina”.

L’ESEMPIO DI CARLOS SLIM
“L’anima di uno spazzino è importante come quella di Carlos Slim, ma se Slim diventassi un Legionario di Cristo, vi immaginate l’influenza e il potere di fare opere di beneficenza”, ha detto Luanne Zurlo, ex analista di valori di Morgan Stanley, tra gli organizzatori dell’evento a New York. Slim aveva confessato di non essere molto cattolico ma voleva aiutare ai Legionari di Cristo a fondare 50 università in America latina.

TRA AMICIZIE CHE CONTANO
I legami dei Legionari di Cristo e l’élite finanziaria in Messico è molto evidente nella città di Monterrey. I media locali sostengono che dopo l’espulsione nel 1968 dell’Ordine dei Gesuiti (per avere dimostrato una tendenza di sinistra), nella regione la classe borghese affidò ai Legionari l’istruzione dei figli e l’organizzazione degli eventi di beneficenza. “Sono bravi insegnanti. I miei figli hanno studiato con loro”, ha detto in un’intervista il proprio Silm.
Martínez Guzmán, ex membro del gruppo Regnum Christi, ha detto che “i genitori di classe media lottano per pagare costosissime mensilità, di quasi 1000 dollari, perché sono convinti che i suoi figli si potranno beneficiare delle conoscenze che faranno in queste scuole”.

IL PIANO DIVINO
Sui Legionari di Cristo il capo di Fintech ha esperienza di prima mano. Dopo avere frequentato da piccolo l’Istituto irlandese di Monterrey, la madre ha avuto l’idea di iscriverlo nel seminario romano dei Legionari di Cristo per diventare sacerdote, ma dopo sei mesi a Roma Martínez Guzmán è andato via. Il finanziera sostiene che: “Padre Maciel è adorato dalla classe alta in Messico perché per più di 60 anni ha fatto sentire i ricchi come se Cristo li amassi di più rispetto agli altri e come se facessero parti di piano divino”.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter