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Come costruire l’Europa da amare

 

Noi amiamo l’ Europa ma questa Europa non ci piace. Amiamo l’ Europa ma…

Amiamo l’ Europa perchè siamo europei

Amiamo l’Europa perché siamo europei. Quello di Europa non é, propriamente, un concetto geografico. A scuola ci hanno insegnato che l’Europa è un continente, ma non è vero (o almeno non del tutto). Un continente é una parte delle terre emerse circondata dall’oceano. Il mare ostacola il movimento delle piante, degli animali, degli uomini e delle culture. Per questo continenti diversi contengono almeno in parte specie animali e vegetali e culture diverse. Per l’Europa non è così. Siamo una penisola del continente eurasiatico. Se siamo un continente (e certo siamo un continente) siamo un continente della cultura. L’identità dell’Europa é segnata non dalla geografia ma dalla cultura. Socrate e Gesù ci hanno detto che l’uomo è capace di conoscere la verità e di dominare le proprie passioni per usare la loro energia al servizio della verità. Questa é l’idea europea di libertà. La verità unisce gli uomini perché in essa scopriamo la dignità, cioè il valore assoluto, di ogni singola persona. Vivere in una giusta comunità umana, godere della presenza e della amicizia gli uni degli altri, appartenere gli uni agli altri nell’amore è più bello che soddisfare senza freni il proprio arbitrio soggettivo. Queste idee strettamente congiunte di libertà, dignità e comunità sono il nocciolo della identità europea.  Gli europei, poi, si dividono in laici(sti) e cristiani. I cristiani pensano che Gesù fosse il Figlio di Dio e che Socrate fosse un profeta inviato a preparare le strade della rivelazione cristiana, una specie di S. Giovanni Battista dei pagani. I laici pensano al contrario che Gesù fosse un filosofo ed un esempio altissimo di vita morale come Socrate. Il dibattito su queste due radici della identità europea durerà probabilmente senza fine ed è esso stesso parte della identità europea.

Questa eredità comune la riceviamo attraverso un fascio di storie nazionali diverse e pure congiunte fra di loro. I valori europei divengono concreti in queste storie e si comunicano attraverso le forme di vita della famiglia, della cultura, della lingua, della letteratura e dell’arte. Le nostre diverse culture hanno ciascuna una propria distinta individualità e pure portano il segno della radice comune. Esse, inoltre, sono cresciute nel dialogo le une con le altre e si sono reciprocamente arricchite. L’identità europea non si oppone alle identità nazionali. Essa indica piuttosto una appartenenza reciproca delle nazioni, un vincolo più stretto fra loro che le segna e le rende distinguibili nella più ampia famiglia delle nazioni. Amiamo l’Europa perchè siamo europei. Questa è la nostra identità, la nostra storia, la nostra cultura.

Amiamo l’Europa perchè siamo italiani

La nostra storia di italiani ci insegna qualcosa che ci spinge con una forza particolare a camminare sul sentiero dell’ ideale europeo. Nella seconda metà del secolo XV l’Italia era il paese più ricco, più colto e più felice dell’Europa e del mondo. Altri paesi però avevano risolto o stavano risolvendo il problema della dimensione nazionale della politica e costruivano potenti stati nazionali. In Italia questo problema non fu affrontato. I milanesi non potevano accettare una unificazione fatta dai veneziani mentre napoletani e fiorentini si opponevano sia ai milanesi che ai veneziani. Alla fine sull’Italia che era l’anello debole della catena si scaricarono tutte le tensioni del sistema politico europeo e gli eserciti dei grandi paesi vennero a farsi guerra a casa nostra. Siamo stati spogliati, derubati, umiliati ed asserviti per 3 o 4 secoli.

Oggi l’Europa è (o almeno era fino a qualche anno fa) il continente più ricco, più colto e più felice del mondo. Altri però hanno risolto il problema della dimensione continentale della politica e noi invece no. Gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l’India, il Brasile sono tutti stati continentali. Gli stati nazionali sono tutti troppo piccoli e deboli per esercitare una effettiva sovranità in questo contesto. Corriamo il rischio che tutte le tensioni si scarichino su di noi. Guardiamo alla recente crisi finanziaria: perchè si è accanita con tanta ferocia contro l’ Europa? Perchè nessuno può immaginare che un attacco speculativo, anche pesantissimo, possa spezzare in due il dollaro e rompere l’unità economica degli Stati Uniti. L’idea invece di rompere l’euro poteva essere pensata e si è cercato con grande dispendio di mezzi di realizzarla. Economicamente il dollaro non è più forte dell’euro. É più forte il potere politico che lo sostiene: gli Stati Uniti d’America.

Amiamo l’Europa perchè non vogliamo più guerra

Gli europei non sempre sono stati fedeli alla loro identità culturale. La storia dell’Europa è una storia di fedeltà e di tradimento. Le diverse confessioni cristiane si sono separate e lacerate fra loro. Laici e credenti si sono perseguitati a vicenda. Soprattutto le diverse nazioni si sono dilaniate in lotte sanguinose per il predominio. Tutto questo ha portato infine, nel secolo XX, a due terribili guerre mondiali che possono essere descritte anche come una unica spaventosa guerra civile europea, che ha portato l’Europa ed il mondo sull’orlo di una definitiva catastrofe. Alla fine della Seconda guerra mondiale un imperativo morale si impone con forza a tutti i leader responsabili, politici, culturali o religiosi: mai più guerra in Europa. Da qui partono Adenauer, De Gasperi e Schuman per porre le prime fondamenta di quella che è poi diventata l’Unione europea.

Oggi alcuni pensano che questo ideale sia superato, non faccia più presa sulle giovani generazioni. Chi mai pensa possibile una guerra in Europa? Il tintinnio di sciabole che si sente oggi in Ucraina dovrebbe insegnarci una diversa lezione che dal tempo di Thomas Hobbes è scritta con chiarezza nella storia della filosofia europea: la guerra è la condizione naturale nelle relazioni fra i singoli e fra gli stati, la pace è invece il risultato di politiche responsabili e lungimiranti, di sforzi culturali consapevoli, di un impegno incessante.
Tucidide, il grande storico greco, ci ha lasciato una spiegazione folgorante delle ragioni per cui nascono le guerre. Lo fa spiegando perchè è scoppiata la seconda guerra del Peloponneso: perchè era andata al potere una nuova generazione di uomini che non sapevano quanto fosse brutta la guerra. Adesso in Europa va al governo una nuova generazione di uomini e di donne che non hanno conosciuto la guerra. Coltiviamo la memoria della guerra e rafforziamo la scelta per la pace che è al tempo stesso la scelta per l’Europa. Amiamo l’Europa perchè non vogliamo mai più vedere la guerra in Europa. Continua QUI la lettura
 

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