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La coperta antiproiettile per le scuole

Si chiama Bodyguard Blanket, nome nemmeno troppo originale, per qualcosa che potrebbe essere davvero molto utile in futuro. Studiata da un’azienda dell’Oklahoma, si tratta di un coperta anti proiettili indossabile come uno zainetto (qui altre foto). La fornitura potrebbe essere inclusa tra quelle scolastiche di base degli istituti americani nel prossimo futuro.

I materiali plastici ad alta densità, già sottoposti a stress test, permetteranno a chiunque la indossi di resistere ai colpi sparati dal 90% delle armi da fuoco (tra queste le più comuni) e a quanto detto dai costruttori, anche a schegge di vetro, calcinacci e bulloni: qui si pensa a possibili attentati, ma è in sperimentazione anche l’eventuale uso come protezione contro i danni dei tornado.

Il problema degli attacchi di sparatori fuori controllo nelle scuole degli Stati Uniti è diventato enorme. Proprio ieri c’è stato l’ennesimo caso (il quarto “serio” nel giro di una mesata): alla Reynolds High School di Columbia River, in Oregon non lontano da Portland, un ragazzo di 14 anni ha aperto il fuoco contro un compagno, uccidendolo, poi ha sparato ad un professore, che è rimasto soltanto ferito. Uscito dall’aula si è chiuso in bagno e si è ucciso. L’arma fa tremare i polsi: una mitragliatrice d’assalto semi-automatica AR-15 – la stessa utilizzata da Adam Lanza per l’attacco alla scuola elementare di Sandy Hook, Connecticut, dove il 4 dicembre del 2012 morirono 20 bambini e 6 adulti.

Il liceo Reynolds è stata la seconda scuola colpita negli ultimi cinque giorni: venerdì 6 giugno, toccò alla Seattle Pacific University – un morto e tre feriti. Il killer, armato di fucile e coltello, era stato bloccato da uno studente. che lo aveva immobilizzato dopo averlo disorientato con spray al peperoncino.

Molte scuole hanno creato aule bunker, che tuttavia sarebbero troppo costose e inoltre metterebbero comunque a rischio le persone durante la percorrenza delle vie di fuga per accedervi.

Ecco perché la coperta anti-proiettile è meno bizzarra di quel che sembra. Obama, commentando le vicende dell’Oregon è sembrato quasi inerme: «Siamo l’unico paese sviluppato dove avvengono fatti del genere», ha detto. Ma il presidente sa bene che il problema della diffusione delle armi nel paese, e il facile accesso ad esse, è di difficile soluzione: ostacoli si trovano al Congresso nei repubblicani – e pure in qualche democratico dal grilletto facile – così come fuori nell’opinione pubblica, che rivendica, nonostante tutto, il diritto di possedere un’arma da fuoco. Con lo shock dei fatti, che colpisce soltanto momentaneamente, cessando spesso con la ripidità con cui si archivia la notizia.

@danemblog 

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