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Ecco i motivi del viaggio di Renzi in Vietnam

In termini politici il Vietnam è relativamente stabile. Ha un unico partito, il Partito Comunista, che controlla l’intero sistema. Recenti casi di corruzione hanno innescato lo scontento popolare, ma le manovre del governo per rimediare agli squilibri macroeconomici hanno prodotto buoni risultati. Negli ultimi anni il Vietnam si è consolidato come un nuovo polo manifatturiero a basso costo in Asia.

Oggi Matteo Renzi sbarca ad Hanoi; una visita storica perché è la prima di un premier italiano nel Paese.

PROSPETTIVE DI CRESCITA

Secondo un rapporto Sace, “le prospettive di crescita di lungo periodo sono positive, ma permane il rischio di instabilità macroeconomica nel breve periodo, a causa dell’elevata inflazione e del basso livello di riserve in valuta forte”. Il governo di Nguyen Tan Dung è impegnato nella stesura di una nuova costituzione, nella quale sarà prevista una riforma delle imprese statali e l’introduzione di principi di liberalizzazione.

RETE BANCARIA

In materia finanziaria, invece, il mercato è controllato da cinque banche statali. La situazione è peggiorata negli ultimi due anni. “La crescita del sistema bancario, unitamente alle incertezze legate all’economia, hanno portato Moody’s ad effettuare un downgrade del paese a B2 a settembre 2012. Il piano di ristrutturazione del sistema bancario lanciato dal governo a marzo 2011 procede con lentezza”, ha indicato Sace.

IL VIAGGIO DI RENZI 

Nonostante questo, il premier Matteo Renzi ha deciso di iniziare il proprio tour asiatico da Hanoi con l’obiettivo di rafforzare i rapporti politici ma anche economici.

PRESENZA ITALIANA

I principali partner commerciali del Vietnam sono Stati Uniti, Giappone, Cina e Singapore. Ma nel 2012 le esportazioni italiane sono aumentate del 10% e le importazioni del 44%. Gli investimenti italiani diretti nel 2011 erano pari a 191 milioni di dollari (quasi tutti nel settore manifatturiero). Tra le imprese italiane presenti: Piaggio, Datalogic, Scanning, Carvico, Medexport e Curvatura friulana.

TENSIONI CON PECHINO

Le tensioni tra Cina e Vietnam sono aumentate dallo scorso 2 maggio, quando il governo di Pechino ha dato il via ad una piattaforma petrolifera nell’arcipelago delle isole Paracel. Cina e Vietnam si contendono queste isole, chiamate Hoàng Sa dai vietnamiti e Hanoi ha accusato Pechino di aver affondato una nave di pescatori a 17 miglia nautiche di distanza dalla piattaforma.

L’ENI NELLE ISOLE CONTESE

Secondo Il Foglio, l’Eni ha cominciato a gennaio i test per la perforazione di due pozzi esplorativi nei bacini di Song Hong e Phú Khành, nel golfo di Tonchino. L’accordo tra il Cane a sei zampe e il governo di Hanoi (che beneficerà al 50% dell’operazione) è stato firmato nel 2012. Ma proprio quell’area, che vanta il 10% delle risorse di idrocarburi del Vietnam, è al centro di alcune tensioni. E anche l’australiana Neon Energy ha individuato nuovi giacimenti all’interno dell’area di esplorazione off-shore di Ca Ngu, in concessione a Eni.

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