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Ecco come i distretti industriali del Friuli e del Veneto trainano l’export italiano

Si confermano un traino per l’economia i distretti industriali del Triveneto, come mostra il monitor relativo al primo trimestre 2014 pubblicato dall’ufficio studi Intesa. In questo primo trimestre, le esportazioni dei distretti triveneti hanno mantenuto un buon ritmo di crescita, registrando un aumento del 5,1%. Questo risultato si spiega con le performance dei distretti veneti (+4,2%) e, soprattutto, con il buon ritmo di crescita dei distretti friulani che per il terzo trimestre consecutivo sono cresciuti a tassi sostenuti (+10,6%), mostrando la miglior performance nel panorama distrettuale italiano. Ha poi riportato un profilo di crescita lievemente positivo il Trentino-Alto Adige (+1,2%).

Ancora una volta i distretti del Triveneto hanno fatto meglio dell’intero tessuto manifatturiero italiano (+5,1% vs. +1,9%) e del Triveneto (+5,1% vs. +3,6%). E’ inoltre confermata la maggiore dinamicità rispetto ai principali competitor europei: l’export di manufatti tedesco, infatti, è cresciuto dell’1,5%, mentre la Francia non è andata oltre un progresso dello 0,6%.

I DISTRETTI VENETI

Nel primo trimestre del 2014 le esportazioni dei distretti industriali veneti hanno mantenuto un buon ritmo di crescita, registrando un aumento tendenziale del 4,2%. E’ da 16 trimestri consecutivi che le aree distrettuali crescono ininterrottamente. All’inizio, subito dopo la grande crisi del 2009, si trattava di un rimbalzo; negli ultimi trimestri però sono stati toccati nuovi massimi storici e si può finalmente parlare di ripresa, almeno sui mercati esteri.

La dispersione dei risultati è rimasta molto elevata, con dodici distretti veneti in crescita e undici in calo. Spiccano per intensità di crescita due tra le più importanti aree distrettuali italiane e venete, la concia di Arzignano (+17,9% tendenziale) e l’occhialeria di Belluno (+12,7%). Hanno mostrato un’ottima dinamica delle esportazioni anche gli elettrodomestici di Treviso (+19,6%), le materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova (+11,1%), la meccanica strumentale di Vicenza (+9,2%), il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+9,6%) e le carni di Verona (+9,7%).

I mercati emergenti continuano a essere il motore della crescita dei distretti veneti (+7,6% l’aumento delle export in questi mercati vs. +2,5% nei mercati tradizionali). Tra i primi undici paesi per contributo alla crescita dell’export distrettuale veneto, otto sono mercati emergenti. Spiccano, in particolare, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti. Bene anche la Romania, la Corea del Sud, il Vietnam, la Polonia, la Turchia e la Repubblica Ceca. Tra i mercati avanzati spiccano, invece, le buone performance conseguite negli Stati Uniti (+7,6%) e nel Regno Unito (+10,3%).

I DISTRETTI DEL TRENTINO ALTO ADIGE

Nel primo trimestre del 2014 i distretti del Trentino-Alto Adige hanno registrato una lieve crescita sui mercati esteri (+1,2%). Su questo risultato ha pesato il calo accusato dalle esportazioni di mele dell’Alto Adige che tuttavia si confrontano con il picco storico toccato nei primi tre mesi del 2013.
Gli altri cinque distretti della regione hanno chiuso il primo trimestre dell’anno in corso con un aumento dei flussi di export. Sono cresciuti sia gli altri tre distretti agro-alimentari della regione (vini rossi e le bollicine di Trento +5,5%, vini bianchi di Bolzano +8,3%, mele del Trentino +5,2%) sia i due distretti del sistema casa (legno e arredamento dell’Alto Adige +4,2%, porfido di Val di Cembra +8,5%). A livello geografico, i distretti del Trentino-Alto Adige hanno ottenuto performance brillanti in Germania ed Egitto.

I DISTRETTI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Nel primo trimestre del 2014 l’export dei distretti del Friuli-Venezia Giulia ha continuato a crescere a tassi sostenuti per il terzo trimestre consecutivo (+10,6%).
Ancora una volta è stata trainante la componentistica e termoelettromeccanica friulana (+16,4%) che ha maturato ottime performance in Austria, Germania, Venezuela, Slovenia, Panama, Iraq, Messico. Hanno mostrato un buon ritmo di crescita anche il mobile di Pordenone (+8,9%), i vini del Friuli (+12,4%) e il prosciutto di San Daniele (+19,8%).

Hanno, invece, chiuso il primo trimestre in territorio negativo le sedie e i tavoli di Manzano (-0,2% e al settimo calo consecutivo), i coltelli e le forbici di Maniago (-15,6% dopo un brillante 2013) e gli elettrodomestici di Pordenone (-9,1%).
A livello geografico i distretti friulani hanno ottenuto brillanti performance soprattutto in Austria e nei mercati emergenti, come Venezuela, Slovenia, Panama, Iraq, Mesico, Ciad, Myammar, Bielorussia, Romania, Russia.

GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

I dati relativi agli ammortizzatori sociali offrono un quadro meno positivo rispetto a quello che emerge dai dati di commercio estero, scontando anche le criticità che continuano a caratterizzare il mercato interno. Nei primi cinque mesi del 2014 è evidente una forte accelerazione delle ore autorizzate di CIG (cassa integrazione guadagni) straordinaria. Spiccano, in modo particolare, tre distretti che stanno incontrando difficoltà sui mercati esteri (sedie e tavoli di Manzano, termomeccanica scaligera, tessile-abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno) e, soprattutto, tre distretti che, pur essendo tornati a crescere in termini di export, presentano al proprio interno più casi di crisi aziendale: si tratta della componentistica e termoelettromeccanica friulana, del mobile del Livenza e Quartier del Piave e degli elettrodomestici dell’Inox Valley.

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