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Vi ricordate quando il Pd criticava Berlusconi per i legami con Putin?

L’appuntamento tra il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini e il presidente russo Vladimir Putin è andato molto bene. L’incontro è durato un’ora e un quarto e, dopo aver portato i saluti del presidente Giorgio Napolitano e del premier Matteo Renzi – come racconta il sito del ministero, il capo della Farnesina ha insistito sull’avvio del processo di soluzione della crisi in Ucraina attraverso il cessate il fuoco immediato e bilaterale. Putin si è detto disponibile a lavorare per una tregua immediata, bilaterale e incondizionata in Ucraina.

Mogherini è andata via con la promessa di riparlare “con le autorità di Kiev perché l’applicazione dell’accordo di Berlino per risolvere la crisi in Ucraina è un esercizio faticoso, ma da entrambe le parti”. Un’intesa aspettata, perché il capo della Farnesina è il primo politico occidentale di alto livello ricevuto da Putin al Cremlino dopo la crisi in Ucraina.

PROVE GENERALI

Con l’omologo russo Sergei Lavrov e con Putin, Mogherini ha affrontato i temi che riguardano i rapporti tra la Russia e l’Unione europea ed il ruolo dell’Italia. L’auspicio di Putin? “Che la presidenza italiana dell’Ue sia l’occasione per riportare i rapporti tra Mosca e l’Europa al livello di quelli tra Italia e Russia”. Una mossa utile per le prove generali di Mogherini come mediatrice europea. Lavrov ha detto che Mosca spera che la presidenza italiana del semestre europeo possa contribuire ad eliminare le barriere tra la Russia e l’Ue.

AMICO DEGLI ALTRI

Un endorsement di Putin a Mogherini per gli Affari esteri europei (è l’unica candidata ufficiale fino adesso) che sembra però un’ironia del destino. Nel 2010, quando alla presidenza del Consiglio c’era Silvio Berlusconi, il vertice del Partito Democratico considerava “gravissime” le relazioni del premier con il presidente russo. C’erano di mezzo voci di affari personali, svelate da Wikileaks, il sito di Julian Assange. Allora il presidente del Pd, Dario Franceschini, aveva chiesto alla Camera una smentita di Berlusconi in Parlamento.

CONTI CON IL PASSATO

L’amicizia tra i due all’interno della sinistra non era ben vista. Il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha replicato chiedendo: “Facciano i conti con il loro passato, quando il punto di riferimento era proprio l’Unione Sovietica. E poi vedo che il Pd non fa i conti con quello che ha detto ieri Hillary Clinton perché gli dà fastidio e reputano che la loro azione contro il premier debba riguardare anche il prestigio dell’Italia. Si tratta di autolesionismo dal punto di vista internazionale”.

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