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Addio Bloomberg? Wall Street vuole la chat open (e gratis) di Perzo

Goldman Sachs negli Stati Uniti sta conducendo la sua personale crociata contro Bloomberg e i suoi terminali di news e servizi di messaggistica per gli operatori finanziari. Che appaiono ormai troppo costosi e antiquati con il loro software proprietario non adattabile. Di qui l’interesse per Perzo, una start-up della Silicon Valley che offre un servizio di instant messaging e chat che Goldman Sachs vorrebbe promuovere a Wall Street: è open-source, personalizzabile, sicuro e gratuito.

La banca americana si è fatta paladina del nuovo sistema a Wall Street e ora ha al suo fianco J.P. Morgan Chase, Bank of America, Morgan Stanley e Hsbc, società di investimento come BlackRock, Maverick Capital e Citadel, tutti pronti a comprare una quota di Perzo con un investimento tra i 40 e i 50 milioni di dollari.

Le applicazioni di messaging svolgono ormai un ruolo cruciale nel funzionamento quotidiano di Wall Street: i gestori di hedge fund usano le applicazioni di messaggistica per discutere accordi di trading, i trader le usano per parlare con lo staff di vendita, e così via.

Perzo è stata fondata da un veterano del mondo delle comunicazioni, David Gurle, già manager di Skype e di Thomson Reuters, la concorrente di Bloomberg. La start-up è cresciuta con i finanziamenti della Merus Capital, una società del venture capital fondata dall’ex executive di Google Sean Dempsey. Perzo è un software “open-source”: i clienti possono inserirlo nei loro sistemi e modificarlo a seconda delle loro necessità, mentre i clienti di Bloomberg devono comprare l’intero terminale, che contiene anche, ma non solo, il sistema di messaggistica, e questo non è adattabile. Inoltre l’uso dei terminali di Bloomberg costa 20.000 dollari l’anno, mentre Perzo è gratuito. Ultimo ma non meno importante, Goldman Sachs si è lamentata del fatto che i giornalisti di Bloomberg sono riusciti ad accedere con i terminali a dati della banca che dovevano essere riservati: Gurle invece ha sempre garantito che con Perzo i dati sono protetti.

Anche per questo l’attrito tra Goldman Sachs e Bloomberg è cresciuto negli ultimi mesi. La banca americana ha già vietato ai suoi operatori di usare alcuni servizi di instant messaging e di chat, compresi quelli offerti da Bloomberg. E intanto si è messa a sviluppare un suo servizio di chat, all’interno di un vasto progetto chiamato Babele, di cui l’investimento in Perzo è un elemento. Non è chiaro se la banca intenda affiancare questi sistemi alternativi a quello di Bloomberg o sostituirlo del tutto, ma certo quest’ultimo compito non si prospetta semplice.

“Bloomberg è un ecosistema molto difficile da smantellare”, commenta Dan Dolev, analista di Jefferies. “A Wall Street si dice che sia il sistema di social network più costoso del mondo”. Sui terminali Bloomberg ci sono circa 320.000 utenti e si svolgono 20 milioni di chat ogni giorno. “Sostituire Bloomberg è come trovare il Sacro Graal nell’industria dei servizi di informazione finanziari”, osserva Dolev.

Le banche infatti cercano da anni, senza esserci riuscite, un’alternativa al sistema “chiuso” di Bloomberg. Thomson Reuters, concorrente di Bloomberg nei servizi news, dati e analisi, con un sistema di chat che conta oltre 200.000 utenti, ha collaborato con il fornitore di dati finanziari Markit e ancora Goldman Sachs per cercare di creare una rete di messaggistica “aperta”. Proprio come quella che adesso offre Perzo.

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