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Ecco come l’Argentina disubbidisce all’America sul debito pubblico

Poche settimane fa, il governo argentino ha presentato un progetto di legge al Parlamento che riguarda il “pagamento locale del debito sovrano della Repubblica Argentina”, cioè un’alternativa concreta per eludere il blocco che la giustizia statunitense ha messo ai creditori possessori di buoni “ristrutturati” del debito argentino.

LO SCAMBIO DI CAPITALE 

Se questa legge venisse approvata, i creditori dello Stato potranno volontariamente decidere di scambiare i loro boni con altri aventi delle stesse caratteristiche di moneta, capitale e interesse, ma con un altro agente fiduciario, con sede nella Repubblica Argentina. La stessa legge autorizzerebbe al Ministero delle Finanze di depositare l’ammontare corrispondente, immediatamente alla data di scadenza nel nuovo conto fiduciario presso la Banca della Nazione Argentina, permettendo ai creditori di ricevere i soldi senza nessun impedimento imposto dalla giustizia di un altro Paese.

UN CONTO CORRENTE SPECIALE

Un altro aspetto interessante di questo progetto di legge è che ordina al nuovo agente fiduciario di aprire un conto corrente speciale dove si depositeranno i soldi per i fondi avvoltoi, nel caso che accettino le stesse condizioni di tutti gli altri creditori ristrutturati, attendendo così alla clausola RUFO (Rights Upon Offerte Future) che stabilisce l’impossibilità di offrire migliori condizioni di pagamento di quelle offerte negli anni 2005 e 2010.

L’IMPEGNO DEL GOVERNO ARGENTINO

Anche se ancora manca il dibattito interno per l’approvazione di questa legge, il governo argentino ha dimostrato un vero impegno di pagare il debito nei confronti della decisione del giudice statunitense. Così, per prima volta nella storia finanziaria internazionale, un Paese come l’Argentina offre una proposta alternativa che significa disubbidire alla prima potenza mondiale che richiede a una Nazione libera di rinunciare alla sua sovranità.

LA DISPONIBILITÀ DI MARTINEZ GUZMAN

Alcune voci si sono fatte sentire su questo assunto, parlando di questa alternativa, che oltre ad essere una novità sembra abbastanza coraggiosa. Per esempio, il Fondo Investment Fintech Advisory, che possiede centinaia di milioni di dollari di titoli del debito pubblico argentino, è particolarmente interessato alla proposta. Il suo manager, David Martínez Guzmán, ha detto che sarà disposto ad accettare le condizioni offerte per “isolare i fondi avvoltoi, e riprendere la catena dei pagamenti arbitrariamente interrotta per la decisione del giudice Thomas Griesa”.

AZIONI DEI FONDI SPECULATIVI

Questa dichiarazione è molto interessante perché comincia ad essere un indicatore della volontà dei creditori e pure dei mercati finanziari internazionali di eludere l’azione di questi fondi speculativi, ritenendo che la proposta argentina “avrà un consenso assoluto”, perché difficilmente Griesa potrà ostacolare il pagamento fatto nelle banche in Argentina, dati che i soldi ci sono. Se questa proposta va avanti, nei prossimi giorni non si dovrebbe fare un nuovo deposito presso la Bank of New York Mellon, perché si passerà direttamente allo scambio di diritti in Argentina.

ESEMPIO PER IL MONDO

L’appoggio internazionale alla proposta argentina è una opportunità reale e immediata di dimostrare che è possibile correggere certi problemi dei mercati finanziari internazionali, rispettando la sovranità dei Paesi e la loro capacità di pagamento. In un momento dove il problema del debito argentino non è soltanto argentino, la soluzione di questo caso sarà sicuramente una strada per tutti i Paesi che stanno valutando diverse opzioni per uscire dal problema del debito.

Esteban Guida è presidente della Fondazione Pueblos del Sur e partner network internazionale di OpenEconomics.

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