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Che cosa pensa Enzo Amendola (Pd) di Libia, Isis e Ucraina

È l’ex segretario campano del Partito Democratico e attuale capogruppo in commissione Esteri della Camera, Enzo Amendola, uno dei componenti della nuova segreteria del Pd.

Il deputato napoletano si occuperà di affari internazionali, gestendo in prima persona per i democratici alcuni dei dossier più importanti del momento.

LIBIA

Tra questi la Libia, una delle aree di crisi che riguarda più da vicino l’Italia. “Credoaveva spiegato Amendola a Formiche.netche bisogni concentrarsi su due aspetti. Da un lato la sicurezza è prioritaria. Noi formeremo le forze di polizia e dell’esercito libici, che avranno il compito fondamentale di riportare l’ordine (anche grazie al supporto della nostra intelligence), soprattutto dopo la situazione lasciata dalla guerra civile. Il secondo aspetto è invece quello politico-istituzionale. Serve un grosso lavoro di cooperazione di national building che crei un’infrastruttura civile“.

Tripoli, sottolineava il parlamentare democratico, “è fondamentale non solo per la stabilizzazione dell’area, ma anche per i rapporti tra Unione europea e Africa. In questo senso il referente naturale di Bruxelles nel Mare nostrum – e non solo in Libia – non può essere che l’Italia“.

Oggi – aveva rimarcato – metà delle fonti petrolifere sono bloccate e condizionate dalla corruzione, in un Paese i cui la nostra Eni recita un ruolo importante. Ma ci sono anche aziende italiane in altri settori: penso alle infrastrutture, ad esempio, ma anche ad altre realtà. Senza contare le potenzialità di crescita. È anche per questo che bisogna mettere in sicurezza la Libia e consentire che gli scambi commerciali tornino floridi e anzi si rafforzino. La prosperità del Paese, alla quale le nostre imprese possono contribuire, è una condizione essenziale per lo sviluppo di una sana democrazia“.

ISIS

Intervenendo di recente con una relazione in Commissione esteri (sotto il video), Amendola, riferendosi al contrasto ai jihadisti dell’Isis e a un maggiore coinvolgimento dei curdi per i quali il governo italiano ha predisposto un invio di armi, ha spiegato che “al momento una risoluzione dell’Onu oltre quelle prese ad agosto, è in discussione, ma sul terreno un’escalation militare può significare dei rischi maggiori. Quello che stiamo facendo come 28 paesi insieme a Miss Pesc Federica Mogherini è una strategia comprensiva di tutto il Medio Oriente“. Un intervento militare occidentale sembra tuttavia prendere sempre più forma.

NATO E UCRAINA

Per ciò che concerne la crisi ucraina e il ruolo dell’Alleanza atlantica, intervenuto a Radio 24, il capogruppo Pd in commissione Esteri, ha spiegato che a suo avviso “l’Europa deve mantenere una fermezza sui principi del diritto internazionale. La risposta altalenante della Russia a dichiarazioni di senso opposto non fanno ben sperare. Manterremmo la condanna e le sanzioni, ma anche aperti al dialogo politico”. Anche se nel frattempo le sanzioni danneggiano i prodotti italiani. “E’ evidente che che pagheremo un prezzo come italiani e come europei, inclusi anche gli accordi sul Gas, ma sono i russi che stanno violando le norme internazionali“.

Iraq, via libera italiano alle armi per i peshmerga (Relazione del Capogruppo dei democratici in Commissioni esteri, Enzo Amendola) [VIDEO]

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