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Così Usa e Francia raddoppieranno gli sforzi contro il terrorismo in Africa

Gli Usa rafforzano la loro presenza in Africa, apprestandosi a costruire in Niger un altro hub per aerei senza pilota. Una strategia antiterrorismo portata avanti a stretto contatto con la Francia.

NUOVA BASE

Dopo mesi di trattative ecco il via libera al Pentagono per costruire nel deserto una base per droni in uno dei luoghi più remoti della Terra. Dal governo del Niger è arrivato il nulla osta all’esercito statunitense per far volare Apr non armati dal deserto alla città di Agadez.

HUB DI SORVEGLIANZA

La decisione fornisce al Pentagono un secondo hub di sorveglianza nel Paese – il terzo nella regione – per tenere sotto traccia i combattenti islamici che hanno destabilizzato l’Africa occidentale (ieri notte l’ultimo attacco ai danni dei jihadisti di al-Shabab). La decisione rientra in una precisa strategia di Washington che vuole così raddoppiare le energie contro le minacce terroristiche a fianco della Francia (impegnata in Mali dal 2012).

IN CIAD

In Ciad la US Air Force ha fatto volare droni e altri aerei da una base militare francese per la ricerca delle studentesse rapite dai militanti islamici di Boko Haram nel nord della Nigeria. Per questo la Casa Bianca lo scorso 11 agosto ha approvato un finanziamento da 10 milioni di dollari in aiuti di emergenza per sostenere il trasporto aereo di truppe di Parigi, oltre che assicurare rifornimenti in volo agli aerei francesi schierati in Africa occidentale.

IN NIGER

Dal 2013 l’esercito americano ha schierato redator non armati e più di 100 soldati in Niger. I droni Usa operano da una base militare nella capitale di Niamey. L’obiettivo è stanare i combattenti di al-Qaeda e di altri gruppi di guerriglieri nascosti nella regione.

LA POLITICA DI OBAMA

Sin dal suo insediamento nel 2009, il presidente americano Barack Obama ha fatto affidamento su Apr per operazioni n Afghanistan, Iraq, Pakistan, Yemen, Libia e Somalia. I droni statunitensi decollano anche dalle basi alleate in Turchia, Italia, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Filippine. La virata verso l’Africa è spiegata con l’accelerazione nella lotta al terrorismo, ecco perché il primo hub fu costruito a Gibuti, nel Corno d’Africa.

ASSE CON PARIGI

“Abbiamo questa confluenza di interessi in cui entrambi i pPaesi stanno lavorando molto più strettamente di quanto si sarebbe creduto possibile solo un paio di anni fa,” ha detto al Washington Post J. Peter Pham, esperto di sicurezza del think tank “Atlantic Council”. La cooperazione tra Washington e Parigi in questo senso si è rafforzata dall’inizio del 2013, quando la Francia ha schierato truppe a nord del Mali per cercare di evitare che il Paese fosse diviso a metà dai terroristi.

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