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Affari e segreti di Pramod Agarwal, il re del ferro indiano che fa sposare le figlie in Italia

Un matrimonio da mille e una notte. Se ne è parlato per giorni, due indiani che coronano il loro romantico sogno d’amore a Savelletri di Fasano, 40 chilometri da Brindisi. Un’unione che è stata descritta come un’esplosione di folclore in chiave Bollywood, ma che è in realtà molto di più. Perché innanzitutto ha fatto accorrere nella cittadina pugliese tutto il Gotha dei nuovi miliardari d’India.
E chi sono i magnati indiani che stanno conquistando il mondo? Partiamo dal principale protagonista di questa storia: il padre della sposa, Pramod Agarwal.

IL RE DEL FERRO
“Agarwal è nato a Bombay da un clan originario dello stato di Haryana – scrive Linkiesta – e vive da anni a Londra con la sua famiglia, esattamente come i Metha (la famiglia dello sposo)… Nasce professionalmente come trader con interessi in Russia e Hong Kong ma nel 2004 in Brasile intuisce in anticipo il boom del ferro che verrà causato dall’espansione dell’economia cinese e compra la sua prima miniera. Fa così il salto di qualità e si espande soprattutto in Sudamerica, ricevendo di recente, nonostante le proteste degli abitanti della zona interessata, anche l’appoggio del presidente uruguaiano di sinistra Jose Mujica per il progetto di scavo Valentine, un affare da 3 miliardi di dollari. Pramod mantiene il centro direzionale della sua azienda, la Zamin, a Londra e non sembra intenzionato a fare business in India per timore, dice, delle lungaggini burocratiche necessarie a fare qualsiasi cosa da quelle parti. Gli analisti sostengono che non ha nemmeno voglia di differenziare la sua attività ma punta ad una espansione all’interno del suo settore che definire ambiziosa è pochino: passare da 5 miliardi di tonnellate l’anno al 45 nel giro di un lustro”.

INNAMORATO DEL BELPAESE
Il matrimonio pugliese è il secondo organizzato e pagato da Agarwal in Italia: la prima figlia Vinita si è sposata a Venezia. Amore per l’Italia, ma anche un modo per rendere evidente al mondo il proprio status sociale che, in una società dominata dalla caste, è un passaggio fondamentale. Nel caso degli uomini di affari “il matrimonio è anche un modo per instaurare nuovi rapporti e creare opportunità di business – scrive ancora Linkiesta – e non sono rari gli sposalizi da cui nascono accordi che generano ricavi in grado di coprire ampiamente le spese milionarie di organizzazione dell’evento”.

TENTATIVO VALTUR
Il legame di Agarwal con l’Italia è di vecchia data e riguarda appunto anche gli affari. A maggio del 2012 il magnate indiano ha tentato di comprare la Valtur. “Io sono in Italia – aveva dichiarato all’Espresso – per partecipare alla gara Valtur, perché voglio investire nel turismo”.
Beve coca light, mangia vegetariano e ama la cucina italiana con piccole modifiche indu. E in Italia nel 2012, era arrivato con un volo di linea, senza auto di lusso. “Giacca scura, cravatta rossa, sorriso stampato in faccia, mister Agarwal, 57 anni (ora 59, ndr), guarda tutti dritto negli occhi – racconta ancora L’Espresso – Parla poco, come gli hanno insegnato in India, e risponde sempre “yes” o “no”, come ha imparato nella City di Londra… Molti lo chiamano il “maharaja”, ma lui non è un sovrano dell’antica dinastia:”Sono nato a Mumbai e ho cominciato a lavorare nel commercio dei metalli, come trader, poi sono andato a Mosca e in mezzo mondo. Ed eccomi qua”, racconta”.

AFFARI ITALIANI
Inseparabile amico (e principale fornitore) di Lakshmi Mittal, all’epoca ci si interrogò a lungo sul perché volesse fare affari nel turismo in Italia, un settore del tutto estraneo alle sue attività core. “Qui le miniere non ci sono, non ci sono le materie prime e fare industria è molto difficile. Voi avete un paesaggio unico, storia, arte, buon cibo, moda e turismo. Il futuro è questo”. E poi “Gli indiani si sentono a casa quando sono qui, proprio come mi sento io. C’è una sintonia totale fra i nostri due Paesi, direi un amore. Tutti gli indiani amano l’Italia, perché mescola modernità e tradizione, come facciamo noi”. E la burocrazia? Roba da dilettanti, per uno nato e cresciuto professionalmente in India. Alla fine però Valtur è stata acquisita da Orovacanze, società turistica di proprietà dell’imprenditore del Montenegro Franjo Ljujidjuraj. Ad Agarwal resta, per ora, l’aspetto ludico e affettivo.

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