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Ecco perché la Bolivia ha rieletto Evo Morales

Domenica scorsa la Bolivia ha scelto come presidente Evo Morales per terza volta consecutiva con circa il 60% dei voti. Oltre questa importantissima elezione, sicuramente il Movimento al Socialismo (Mas) ha conquistato anche due terzi dei seggi al Parlamento, riflettendo il successo di un governo che ha messo il servizio al popolo al primo posto, e i bisogni delle maggioranze degli esclusi nel top dell’ordine del giorno politico del Paese.

CAMBIO PRESIDENZIALE

Mentre in Sudamerica, Brasile (in ballottaggio), Uruguay (a ottobre) e Argentina (nel 2015) si trovano in un processo di cambio presidenziale, il caso boliviano è molto importante nel dibattito sulle politiche economiche e sociali perché significa un chiaro esempio di come si può crescere e svilupparsi senza dimenticare il popolo e seguendo l’interesse nazionale.

“Quando si serve al popolo, il popolo supporta e la gestione pubblica del governo si rafforza; governare è obbedire al popolo”, dice Evo Morales, rieletto dopo nove anni alla presidenza. Anche se la sfida per lo sviluppo ancora continua per la Bolivia, gli indicatori economici e sociali mostrano un importante miglioramento dal primo giorno di Morales. Infatti, in otto anni la Bolivia ha quadruplicato la sua economia, e secondo la Banca Mondiale, è il Paese che nel 2013 ha avuto il maggior tasso di crescita del Pil in tutta America Latina, con il 6,8% annuale (record nella storia boliviana).

Anche la disoccupazione è diminuita negli ultimi anni arrivando al 6,4% nel 2013, con un tasso d’inflazione del 6% nello stesso periodo. Dal 2006, il governo ha avuto surplus fiscale, anche se negli ultimi anni il bilancio è praticamente in equilibrio, e con un tasso di cambio senza importanti variazioni, la bilancia commerciale è stata positiva dal primo anno del governo di Morales. Secondo i dati della Cepal, la Bolivia ha ridotto la povertà un 20% dal 2010, dove circa il 42% della popolazione era in condizioni di povertà.

IL SUCCESSO DI MORALES

Ma quali sono i fattori economici che spiegano il successo elettorale di Evo Morales? Secondo il Ministro dell’Economia e delle Finanze boliviano, Luis Arce, il sostentamento di questa crescita è stato l’investimento pubblico basato sullo sfruttamento delle risorse naturali che prima di Morales erano praticamente tutte estratte da multinazionali e portate fuori dal Paese. La nazionalizzazione delle idrocarburi é stato uno dei primi interventi di Morales che ha permesso di avere il controllo dei soldi per migliorare la distribuzione del reddito e il potere d’acquisto dei cittadini. Queste entrate fiscali distribuite tra le nove regioni e i circa 300 comuni in tutta la Bolivia è stato un motore economico e sociale, rafforzando un modello produttivo su base popolare.

L’ESEMPIO BOLIVIANO 

È vero che la congiuntura internazionale ha favorito la crescita economica boliviana grazie al aumento dei prezzi delle materie prime e una importante domanda dei suoi primi partner commerciali (Stati Uniti, Brasile e Argentina), ma la possibilità di approfittare di questo vantaggio è dovuta anche a una logica della crescita basata su una economia maggiormente indipendente dagli interessi privati e stranieri, permettendo una ridistribuzione più giusta del reddito nazionale.

Anche se la Bolivia sembra un Paese piccolo e lontano dal “potere mondiale”, il suo esempio non può essere sottovalutato. In un mondo sviluppato che ogni giorno si risveglia piú ineguale ed instabile, i popoli che raggiungono livelli più alti di ugualianza, sovranitá e giustizia distributiva sono la luce che brilla alla fine del tunnel. “Essere liberi politicamente, per liberarci economicamente”, è il messaggio che oggi lanciano al mondo Evo Morales e la Bolivia tutta.

Esteban Guida – Fundación Pueblos del Sur – Partner Network internazionale OpenEconomics

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