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Ecco perché la Cina è il nuovo numero uno del trasporto aereo mondiale

Il ruolo della Cina nel trasporto aereo mondiale continuerà a crescere nei prossimi 20 anni. Nel 2034, il volume totale di passeggeri in tutto il mondo si avvicinerà ai 7,3 miliardi, più del doppio rispetto ai 3,3 miliardi previsti per quest’anno secondo i dati della IATA, l’International Air Transport Association. Pechino è pronta a raccoglierne i frutti. I numeri della Cina, rispetto al trend generale che vede perdite raddoppiate nel settore nei Paesi europei, sono in controtendenza. Dal 2012 è stata avviata una manovra del governo cinese per costruire 70 nuovi aeroporti e acquistare 300 aerei: due obiettivi da raggiungere entro il 2015.

IL TREND

Fino ad allora, la Cina con 1,3 miliardi supererà gli Stati Uniti (1,2 miliardi) e si posizionerà nello scacchiere mondiale come il più grande mercato delle compagnie aeree del pianeta. Sarà seguita a ruota da India (367 milioni), Regno Unito (337 milioni) e Brasile (272 milioni): questa la nuova top five del trasporto aereo.

LE STIME

L’analisi dei flussi di viaggio e dei dati dei passeggeri attraverso 4mila incroci, rappresenta il nucleo dell’indagine conclusa lo scorso 16 ottobre. Le stime si basano su tre principali demand-driver: tenore di vita, demografia, infine disponibilità e prezzo. I dati includono il traffico aereo all’interno di un determinato mercato lungo il periodo che va dal 2014 al 2034. La previsione sui passeggeri globali è sfociata nella pubblicazione inaugurale del nuovo servizio di Previsione offerto dallo IATA ed è stata curata dal servizio Economia e Turismo.

GLI SCENARI

Si tratta di una “prospettiva entusiasmante poter pensare che nei prossimi 20 anni più del doppio dei passeggeri rispetto ad oggi avranno la possibilità di volare“, ha detto Tony Tyler, CEO della IATA. La riflessione che nasce dal rapporto è che la cosiddetta “Connettività Air” su questa scala, aiuterà i vari soggetti in causa a trasformare le opportunità economiche per milioni di persone.

IL COMPARTO

L’aviazione è un settore che produce 58 milioni di posti di lavoro e 2.400 miliardi dollari in attività economiche, per cui secondo Tyler nell’arco di 20 anni è lecito attendersi che il comparto dell’aviazione, da solo, supporti in tutto 105 milioni di posti di lavoro e 6mila miliardi dollari di Pil. Numeri significativi, alla luce di una serie di fattori. In primis i prezzi medi dei biglietti che sono diminuiti negli ultimi 20 anni di un terzo, al netto dell’inflazione, rendendo possibile per i cittadini delle economie emergenti come il Brasile, la Cina e l’Indonesia poter viaggiare di più.

UN NUOVA CONVENIENZA

Secondo Jason Sinclair, portavoce della IATA, volare è più economico rispetto ad un tempo e oggi i cittadini dell’area dispongono di un reddito maggiore rispetto al passato. Ecco spiegato perché, nella macro regione Asia-Pacifico-Medio Oriente, si prevede un aumento del 5% entro i prossimi due decenni. La Cina è uno dei mercati emergenti con il potenziale di crescita più alto, di circa del 5,5% dice il rapporto.

IL PANORAMA

I mercati dell’America Latina cresceranno del 4,7%, per cui il Brasile dovrebbe accusare una crescita del 5,4% mentre gli Usa del 3,2%. Il panorama globale quindi è in estrema evoluzione, per questo a Pechino scaldano letteralmente i motori. Michael Boyd, numero 1 della Boyd International Group, una società di consulenza aeronautica a Evergreen, Colorado, ha detto al China Daily che la sua azienda sta lavorando in partnership con una serie di aeroporti cinesi in questo senso.

WAITING FOR CHINA

Ma cosa cercano i visitatori cinesi? Innanzitutto viaggiano prevalentemente con la disponibilità di un traduttore dal mandarino. Secondo Boyd presto ci sarà anche una segnaletica in cinese negli scali americani. Lo slogan scelto è “la Cina pronta”, ovvero una sorta di grande campagna pubblicitaria da esportare a Pechino per attirare il maggior numero di turisti asiatici. Il prossimo passo? La cooperazione politica, dal momento che senza di essa le singole compagnie aeree non possono volare. Secondo il report, se nel primo secolo del trasporto aereo circa 65 miliardi sono stati i passeggeri globali, lo stesso numero di passeggeri potrebbe volare da oggi al prossimo ventennio. La cosiddetta “connettività in aria” potrà prosperare solo quando le nazioni apriranno i loro cieli e i loro mercati, è la tesi di Boyd.

IL BRACCIO OPERATIVO

Braccio operativo della Cina è la Boc Aviation, una delle società di leasing più importanti del pianeta. Al 31 marzo 2014, il suo portafoglio comprendeva 237 proprietà e gestione aeromobili in locazione a 55 compagnie aeree in 30 Paesi del pianeta. E da pochissimo ha dato l’ok ad un ordine eccezionale: 50 Boeing 737 e 30 Next Generation 737-800, che saranno consegnati tra il 2016 e il 2021. Gli aerei sono valutati 8,8 miliardi di dollari da prezzo di listino.

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