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Da Twitter Buy ad Apple Pay, ecco perché le web company si danno alla finanza

I servizi di pagamento non sono più appannaggio esclusivo di banche e società delle carte di credito: nel mondo della finanza i colossi del web sono sempre più protagonisti. Ultima in ordine di tempo a entrare nell’arena è Twitter, che ha siglato un accordo con una delle maggiori banche francesi, Groupe Bpce, grazie al quale si potrà trasferire denaro tramite i tweet.

TRASFERIMENTI DI DENARO CON UN TWEET

L’accordo dà una marcia in più a entrambe le partner. Per Groupe Bpce, la seconda maggiore banca in Francia per numero di clienti, è uno strumento per offrire un servizio in più al passo con le evoluzioni della tecnologia; per Twitter è un modo per proseguire la sua spinta nel mondo dei pagamenti online dove il social network cerca nuove fonti di guadagno oltre alla pubblicità.

La banca francese ha detto che offrirà semplici trasferimenti di denaro da persona a persona via Twitter ai consumatori francesi, suoi clienti o clienti di altre banche:  “(Il servizio S-Money) offre agli utenti di Twitter in Francia un nuovo modo di mandarsi denaro, indifferentemente dalla banca e senza dover inserire le coordinate del beneficiario; basta solo un tweet”, ha dichiarato Nicolas Chatillon, chief executive di S-Money, la divisione mobile payment di Bpce.

LE INCURSIONI DI TWITTER NEL PAYMENT

Intanto da circa un mese Twitter ha iniziato i trial del suo nuovo servizioTwitter Buy” che permette ai consumatori di trovare sul social network dei prodotti e di comprarli. Il servizio incorpora il pulsante “Twitter Buy” dentro i tweet postati dai negozi (per ora sono circa 25 quelli che hanno un accordo con Twitter) oppure da musicisti che vendono i loro dischi o da enti no-profit.

Si tratta di un salto di qualità per un sito come Twitter, il cui ruolo finora era stato di connettere le persone, non processare pagamenti. “Non credo che Twitter sia per ora interessata a entrare nel meccanismo dell’elaborazione dei pagamenti”, commenta Andrew Copeman, analista di Aite Group, società scozzese che fa ricerche sul settore dei servizi finanziari. “Al momento le banche vedono probabilmente Twitter e gli altri social media come canali di marketing per raggiungere più clienti ed estendere l’offerta di mobile banking esistente”.

Ma nessuno può scommettere sulle evoluzioni future, anche perché Twitter deve migliorare la sua redditività e continuare a far salire il numero dei suoi utenti (la cui crescita sta rallentando) e sostenere la concorrenza delle altre web companies che pure si sono affacciate sull’industria finanziaria. Perciò Thomas Husson, analista di Forrester Research, pensa che Twitter probabilmente moltiplicherà le sue iniziative per esplorare nuovi modi di generare guadagni lavorando con le banche e le società delle carte di credito.

FACEBOOK SI DA’ ALL’E-PAYMENT

Le banche sono molto attratte dalle audience sconfinate dei social network. In Giappone, per esempio, Rakuten Bank offre il servizio “Transfer by Facebook” che permette agli utenti della sua app di mobile banking di mandare denaro a chiunque sia nella loro lista di amici su Facebook.

Facebook, del resto, si sta muovendo attivamente nel settore dei servizi di pagamento. Facebook Messenger potrebbe presto permettere agli amici di mandarsi tra loro denaro, come hanno svelato gli screenshot scattati dallo studente di informatica della Stanford University Andrew Aude che si è introdotto nel codice di Messenger usando uno strumento di hacking, Cycript. L’opzione payment di Messenger permette agli utenti di mandare denaro in un messaggio in modo simile a quello con cui si mandano le foto, usando la carta di debito. Per ora i pagamenti saranno effettuati tra singoli, ma Messenger potrà in seguito supportare anche i trasferimenti di denaro tra gruppi.

Il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg ha detto, presentando i risultati del secondo trimestre 2014, che nel tempo Messenger avrà sempre più funzioni legate ai pagamenti e che i pagamenti contribuiranno al successo di Messenger. Tuttavia Zuckerberg ha anche aggiunto che si tratta di feature su cui Facebook sta ancora lavorando e che non lancerà nel futuro immediato. Per gli analisti, però, se Messenger incorporerà i pagamenti e avrà successo, l’applicazione di chat di Facebook potrebbe non avere più rivali. Inoltre, Facebook si ritroverebbe un enorme e prezioso database di numeri di carte di debito e altri dati sui pagamenti dei suoi utenti, molto utile ora che il social network sta anche lavorando sull’opzione e-commerce, col pulsante “Buy” che permette di effettuare acquisti direttamente dalle notizie in bacheca.

I MOBILE WALLET

I wallet elettronici offerti da aziende di Internet per i pagamenti in mobilità sono vari. Google è presente nell’arena già da tempo col suo Google Wallet, soluzione di mobile payment che può anche utilizzare smartphone dotati della tecnologia Near Field Communication (Nfc). Lemon Wallet, disponibile per iOS, Android e Windows Phone, è una app che permette di conservare ed usare la propria carta di credito o altri documenti, trasformandoli in un barcode che viene poi scansionato dal negoziante al momento dell’acquisto. Simile è Square Wallet (start-up del co-fondatore di Twitter Jack Dorsey), accettato da oltre 7000 negozi Starbucks e disponibile per iOS ed Android.

C’è poi il notissimo Paypal attraverso il quale si può inviare denaro tra utenti o negozi affiliati. Disponibile sia per iOS e Android, si invia il denaro da mobile con le modalità con cui si manda denaro dal sito web di PayPal.

Anche Amazon ha fatto il suo ingresso nel payment con un nuovo sistema di mobile card,  Amazon Local Register, concorrente diretto di Square e Paypal. Il sistema – un lettore ottico e un’applicazione – permette, agli esercenti che lo adotteranno, di usare smartphone o tablet per accettare i pagamenti bancomat dei clienti.

L’interesse delle web companies a entrare nel settore dei servizi finanziari è legato all’esigenza di accrescere costantemente la loro base di utenti, di trovare nuove fonti di guadagno e di accumulare dati sui loro utilizzatori con cui stilare profili sempre più dettagliati da offrire alle società che pianificano campagne pubblicitarie su Internet.

APPLE SPARIGLIA LE CARTE

Ma il player che potrebbe cambiare le carte in tavola per sempre è Apple Pay, il sistema di mobile payment di Cupertino, in arrivo nei negozi degli Stati Uniti a partire dal 20 ottobre. Al servizio hanno aderito oltre 500 banche e il roll-out proseguirà per tutto l’anno prossimo, per portare Apple Pay in vari Paesi.

Con Apple Pay la casa della Mela, forte degli 800 milioni di utenti di iTunes e dell’Apple Store, e di alleati come Visa, Mastercad e American Express, punta a conquistare la supremazia sul mercato in crescita del proximity payment. Farà concorrenza a PayPal, al card reader di Amazon, a Google Wallet e a Square. Per Business Insider Intelligence “Il mobile payment sta per esplodere e alla guida di questo mercato ci sarà Apple perché ha fatto diventare il pagamento digitale mainstream”.

Non tutti gli analisti sono così ottimisti. Apple ha l’alleanza delle banche, ma è accettato da 220.000 punti vendita negli Usa su un totale di 9 milioni (per esempio non è per ora offerto da Wal-Mart). Il nodo per i negozianti è che devono installare la tecnologia Nfc per poter accettare il sistema di Apple. “Per ora per i negozi si tratta di un elemento tra i tanti in un approccio integrato multichannel”, spiega Randy Koporc di Fifth Third Bancorp.

Ma Apple ha abituato il mercato a successi strepitosi e del resto il Wall Street Journal scrive che un servizio con un nome di peso come Apple potrebbe mandare in pensione le carte di credito o il contante.  E intanto già pone un dilemma ad altri attori importanti di questo mercato, le telco, che sono le aziende che vendono gli iPhone e i loro piani tariffari: operatori come At&t, Vodafone e Telefonica riusciranno a catturare una fetta dei guadagni della gigantesca torta del digital wallet di Apple?

“Data la forza di attrazione che Apple esercita sui consumatori, la sua posizione sul mercato degli smartphone e il carisma del brand, il nuovo servizio di pagamento di Apple può diventare la forza dirompente sul mercato globale del mobile payment e farlo decollare con decisione, nota BuyColin Sebastian, analista della società finanziaria Baird. “Pensiamo che il supporto dato da Apple alla tecnologica Nfc sia molto importante e apra le porte a una rapida adozione di massa del mobile commerce,” aggiunge Michael Abbott, chief executive di Softcard.

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