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Perché Microsoft trema dopo il divorzio di Firefox da Google per Yahoo

Il web browser Firefox lascia Google e sceglie Yahoo come partner di default per la ricerca, assestando un (piccolo) colpo al motore di ricerca numero uno al mondo e dando vita a un’alleanza che serve a rivitalizzare due player minori del mercato Internet entrambi in cerca di quote più rilevanti.

UN’ALLEANZA WIN-WIN

Con l’alleanza quinquennale siglata da Mozilla (la società dietro Firefox) e Yahoo, Yahoo diventerà negli Usa il motore di ricerca di default per il browser Firefox su mobile e desktop. A dicembre Yahoo renderà disponibile una funzionalità di ricerca rinnovata e potenziata per gli utenti di Firefox e includerà anche le opzioni Do Not Track: l’utente non sarà tracciato nel corso delle sue ricerche sul web. L’accordo apre la porta anche a future integrazioni di prodotto, ma su questo per ora le due partner non anticipano niente.

L’alleanza dà una marcia in più a entrambe le aziende. Firefox è una scelta ancora popolare per gli utenti dei desktop, ma il suo uso è in calo. Secondo NetMarketShare, mentre il 18% dei Pc usava Firefox a gennaio, ora lo usano solo il 14% (a livello globale). Sugli smartphone poi Firefox ha solo il 3% del market share. Ma secondo il Ceo di Mozilla Chris Beard, gli utenti di Firefox fanno ricerche sul web più di 100 miliardi di volte ogni anno e questo significa che si tratta di utenti molto attivi e che Yahoo ha fatto un ottimo affare. Anche perché solo il 10% delle ricerche su Internet sono effettuate tramite Yahoo.

Il Ceo di Yahoo Marissa Mayer ha dichiarato che il traffico della search resta una priorità per Yahoo, “un’area di investimento, di opportunità e crescita”, dove Yahoo è pronta a introdurre, ora insieme a Mozilla, delle “innovazioni”. 

“Quanto conta questa alleanza? Meno di quanto avrebbe pesato dieci anni fa”, commenta Slate.com, “quando Firefox era la principale alternativa a Microsoft Internet Explorer. Ma può essere un piccolo sgambetto a Google e alla sua egemonia e un forte stimolo alle strategie di Yahoo and Mozilla. Il futuro di queste aziende dipende in parte da questa partnership, anche se in modo diverso. Mozilla, una no-profit del web, era diventata troppo dipendente da Google per i suoi guadagni (nel 2012, l’88% delle entrate di Mozilla sono arrivate da Google); inoltre era in disaccordo con Big G per la funzione di tracking, che con Yahoo ora può escludere. Per Yahoo, l’alleanza è cruciale per rilanciare la sua attività nella ricerca”.

MICROSOFT BING DIETRO LE QUINTE

Tuttavia, ora che Yahoo diventa il motore di ricerca di default di Firefox, c’è da considerare che le ricerche di Yahoo sono fatte con la tecnologia di Microsoft Bing, quindi alla base di tutto c’è Microsoft. La Mayer dovrà dimostrare come pensa di ridare valore alla ricerca “made in Yahoo”. L’accordo con Microsoft è decennale: siglato nel 2009, termina nel 2019. Quello con Mozilla dura cinque anni, quindi finisce anche quello nel 2019. Forse Mozilla e Yahoo hanno in cantiere qualcosa di nuovo che escluda Microsoft per il 2020?

Mayer non ha fatto un mistero del suo desiderio di liberarsi di Microsoft Bing. Qualcuno ha indicato che il Ceo potrebbe riavvicinarsi a Google per la funzione di ricerca, ma è più probabile che Yahoo si crei un suo prodotto, magari insieme a Firefox, senza scomodi alleati.

GOOGLE, UN ALLEATO DI CUI E’ DIFFICILE FARE A MENO

Google è stato il motore di ricerca di default di Firefox per dieci anni e la nuova partnership rappresenta una rottura storica. In un blog post, il Ceo di Mozilla Beard ha detto che si è trattato di una decisione strategica, volta a rendere Firefox più “competitivo”.

“Firefox è il browser per tutti, qualunque sia la search che preferite”, scrive Beard. “Firefox offre più scelta di fornitori di search di qualunque altro browser, perché ha 61 provider pre-installati in 88 diverse lingue. E Google, pur non essendo più il motore di default, resterà una delle opzioni di ricerca per chi vuole. Inoltre Google continuerà a fornire le funzionalità di Safe Browsing e Geolocation per Firefox. Ora il nostro obiettivo è espandere, insieme a dei partner, le innovazioni con nuove interfacce di ricerca, esperienze di contenuti e più privacy sia su desktop che mobile”.

Mozilla ha anche detto che la scelta di Yahoo rispetto a Google è in linea con i valori di “indipendenza” dell’azienda. Tuttavia per alcuni osservatori di mercato ci sarebbero alcune contraddizioni: la nuova strategia di Mozilla sembra più voler aiutare l’azienda a espandersi su quei mercati dove l’uso di Internet è più “monitorato” che negli Usa o dove politiche nazionaliste esigono motori di ricerca diversi da Google. Infatti, in Russia, Yandex diventerà il motore di ricerca di default di Firefox, che così apre la porta a collaborazioni con player locali. In Cina, Baidu resta il motore di ricerca di default, in linea con quanto è gradito a Pechino.

Google rimane invece il motore di ricerca di default in Europa. Mozilla non ha spiegato questa scelta, ma potrebbe semplicemente dipendere dal fatto che Yahoo/Bing ha molto più share di mercato negli Usa che in Europa e offre una user experience molto migliore negli Usa e nei Paesi anglosassoni.

Anche Apple nei mesi scorsi ha abbandonato Google a favore di Bing per le sue ricerche effettuate tramite Spotlight su computer Mac (Os X Yosemite) e su iPhone (iOs 8). Google è un alleato potente, ma ingombrante, e Apple ha cercato di liberarsene in tutti i modi. Nel 2012 ha tolto le Google Maps dal suo iOs 6 introducendo il proprio servizio Apple Maps. Nel 2013, Apple ha fatto di Bing il suo motore di ricerca di default sul suo strumento di personal assistant, Siri. Paradossalmente, Apple si è avvicinata sempre più a Microsoft, tradizionalmente sua arci-rivale.

Google resta però l’opzione di ricerca di default sul browser Safari di Apple grazie a un’alleanza siglata da Apple e Google nel 2009 e rinnovata nel 2011. E anche se Apple vuole distanziarsi da Big G, secondo un calcolo fatto nel 2013 da Scott Devitt, analista di Morgan Stanley, Apple potrebbe guadagnare fino a 1 miliardo di dollari l’anno avendo Google come default. In generale, le aziende guadagnano di più se usano Google anziché altri provider per la ricerca perché Google ha più inserzionisti e pay per click più alti. La stessa Mozilla, nei suoi 12 anni di storia, è stata finanziata principalmente dal suo accordo con Google: dal 2004, Big G ha pagato a Mozilla circa 100 milioni di dollari l’anno per tenerla come provider di default della ricerca.

APPLE, OGGETTO DEL CONTENDERE

Insomma, anche se Firefox chiude un contratto decennale e Yahoo vuole tornare a fare anche il motore di ricerca, Google non ha molto da impensierirsi. Almeno per ora. La competizione nel mondo della search si sta scaldando e Apple appare l’ambita preda per tutti i player. La casa della Mela potrebbe essere tentata proprio dal rinnovato interesse di Yahoo per l’attività della ricerca. Marissa Mayer ha detto che vuole che il motore di ricerca di Yahoo (per ora “powered by Bing”, ma in futuro forse no) diventi il default sul browser Safari e su iPhone e iPad di Apple. Il suo “piano segreto” sarebbe quello di trasformare la separazione a metà tra Apple e Google in un divorzio completo. Non le sarà facile convincere Apple che, per quanto diffidente verso Google, è molto focalizzata sul fornire una consumer experience di primo livello, e Big G le garantisce questo in modo impeccabile, ma ci proverà.

Anche Microsoft preme per espandere Bing sulle applicazioni iOs: Redmond ha bisogno di accordi di ampia portata per creare massa critica e trattenere gli inserzionisti e attrarne di nuovi. E ne avrà sempre più bisogno se, nel lungo termine, perderà l’alleanza di Yahoo e si troverà a competere per Apple da sola.

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