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Midterm, il bacio di Scarlett Johansson e quello di Obama

Gli americani andranno domani al voto in un ambiente di scontento verso la classe politica e di profondo pessimismo di fronte alle prospettive economiche. Secondo i dati di Pew Research Center, dalle ultime elezioni nel 2010 l’indice di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso dal 9,5% al 5,9%. Il deficit è sceso dal 9% al 2,9%, ma nonostante questo il 65% degli americani non è soddisfatto della congiuntura e della gestione del presidente. Per Barack Obama sarà un referendum sul suo consenso, sempre più in caduta libera.

IL SOSTEGNO DI OBAMA? NO, GRAZIE

Ed è tanta l’impopolarità di Obama che i candidati a governatori e deputati non ne vogliono sapere del suo sostegno. Secondo Business Insider, l’ex consigliere del presidente, David Axelrod, ha ammesso “l’errore del presidente” tentando di aiutare i candidati del Partito democratico. Durante un discorso alla Northwestern University, Obama ha detto che ufficialmente non sostiene nessuno ma che basta vedere come hanno votato certi parlamentari per capire che sono sulla sua stessa linea politica: “Questo non è un discorso di campagna ufficiale, o un discorso politico, non ho intenzione di dirvi per chi votare, anche se suppongo che è implicito”.

Ecco l’intervista di Axelrod sull’errore di Obama

IL BACIO DELLA MORTE NELLE HAWAII

Il cosiddetto “bacio della morte” di Obama ha dato i suoi primi frutti (negativi) durante le primarie dello scorso agosto nello stato delle Hawaii. Dopo 40 anni di carriera politica, al governatore Neil Abercrombie è bastato un endorsement di Obama per diventare il primo candidato democratico a perdere le primarie nello Stato dove, per l’altro, è nato il presidente.

Secondo il quotidiano Hawaii News Now, Obama avrebbe sostenuto Abercombie non solo perché è amico di famiglia e fa parte della sua “ohana” (famiglia unita in hawaiano), uno dei primi a credere che sarebbe arrivato alla Casa Bianca, ma anche per l’eccellente amministrazione delle finanze statali e l’approccio a fare scelte difficili. Nonostante la gestione dei due uragani che hanno colpito le isole delle Hawaii gli ha fatto guadagnare voti, Abercombie ha perso contro l’outsider David Ige.

Ecco l’audio dello spot di Obama per Abercombie

QUESTIONE DI ECONOMIA

Quando Obama è arrivato alla presidenza ha cavalcato la voglia di speranza e cambiamento degli americani. La crisi economica colpiva duramente il Paese, le truppe erano ancora impegnate in Iraq e in Afghanistan. Sei anni dopo la storia di amore (elettorale) sembra finita. L’indice di gradimento non super il 40% e, come ricorda Business Insider, ottobre è stato il 17° mese consecutivo in cui la maggioranza della popolazione ha bocciato la gestione presidenziale.

Era facile per Obama vincere quando gli Stati Uniti attraversavano la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, la disoccupazione non poteva che scendere grazie ai 10 milioni di nuovi posti di lavoro. Bastava fare poco per essere ben voluto. Ora non è più così.

LA CARTA DI SCARLETT JOHANSSON

Il Partito democratico si gioca l’ultima carta possibile, quella della seduzione. Poche ore prima di aprire i seggi elettorali, i sostenitori di Obama (quelli che nel 2008 hanno donato soldi per la campagna elettorale e che continuano ad essere nella mailing list del partito) hanno ricevuto una lettera particolare: l’invito a votare per i democratici firmato dall’attrice Scarlett Johansson. Da sempre impegnata con il presidente Obama, il suo “bacio” potrebbe portare più fortuna di quello di Obama.

Ecco l’intervento di Scarlett Johansson alla convention dei democratici nel 2012

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