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Il libro di Feltri e Sangiuliano fa infuriare la Frankfurter Allgemeine Zeitung

Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano

Chi l’avrebbe mai detto che un semplice libro potesse destare così tanta attenzione – e preoccupazione – negli ambienti che contano in Germania. Chi mai poteva pensare che l’establishment tedesco si prendesse la briga di scandagliare cosa leggono gli italiani e sulla base di questo elucubrare valutazioni sui loro interessi e sulle loro teorie, frettolosamente bollate come cospiratorie.

GLI UMORI MERKELIANI

E invece è successo, perché a questa Germania non basta bacchettare l’Italia ad ogni occasione utile, come ha fatto per l’ennesima volta la cancelliera Angela Merkel alcuni giorni fa in un’intervista al quotidiano Die Welt nella quale ha definito “insufficienti” le riforme avviate dal nostro Paese. Non le basta nemmeno imporre austerità e rigore, oltre che una moneta unica e favorevole solo a Berlino. No, vuole intervenire anche su ciò che pensano, e leggono, gli italiani.

CHI SI E’ IMBESTIALITO

Sì è infatti dovuta scomodare niente meno che la Frankfurter Allgemeine Zeitung, tra i più influenti quotidiani tedeschi e ritenuto molto vicino agli ambienti economico-finanziari della Germania, per puntare l’indice contro il libro “Quarto Reich – Come la Germania ha sottomesso l’Europa”, scritto dai giornalisti Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano ed edito da Mondadori, opera che ha scalato le classifiche di vendita della stagione autunnale.

L’AFFONDO DEL QUOTIDIANO TEDESCO 

“Gli italiani leggono poco ma se lo fanno scelgono teorie cospiratorie sulla Germania”. Questo l’affondo pubblicato in un richiamo in prima pagina del quotidiano tedesco, nella sua edizione di mercoledì scorso. Lo spunto è arrivato dalla fiera del libro di Roma; la Frankfurter Allgemeine Zeitung gli ha infatti dedicato un ampio servizio interno, firmato dalla giornalista Sandra Kegel, che ha così scoperto come il popolo dei lettori italiani non sia appassionato soltanto delle ricette di Benedetta Parodi o dei romanzi di Fabio Volo. No, c’è pure chi divora pagine e pagine dove si auspica la nascita di una nuova Europa delle patrie e delle nazioni, unita da una comune matrice di valori storici e culturali. Un’Europa, quindi, alternativa all’attuale “super Stato” che si è venuto a creare adesso, in grado di favorire esclusivamente la Germania grazie al potere della finanza. “I giornalisti Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano – scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung – sostengono la tesi che la Germania abbia ora quasi raggiunto con le scappatoie dell’economia quello che il Paese non era riuscito a fare nella Prima e nella Seconda guerra mondiale: sottomettere l’Europa”.

SANGIULIANO: “ABBIAMO POSTO UN TEMA”

C’è una indubbia “egemonia economica tedesca”, suffragata da numeri e statistiche, ragiona Gennaro Sangiuliano, commentando l’articolo del quotidiano tedesco che cita il suo libro. “Noi abbiamo posto un tema” spiega il saggista e vicedirettore del Tg1, convinto che lo strapotere attuale della Germania vada valutato “anche alla luce di quella profonda ‘cultura della potenza’ che da Herder, a Fichte, a Nietzsche, si è snodata negli ultimi due secoli in Germania”. Dove non sono arrivati i carri armati e gli aerei della Luftwaffe nella seconda guerra mondiale, sono arrivati invece i mezzi economici, perché “l’euro è stato il panzer odierno di Berlino” ed “è proprio l’odierna Ue la sovrastruttura attraverso cui la Germania riesce a esercitare il predominio continentale”. In quest’ottica, aggiunge Sangiuliano alla luce di quanto emerso sulla stampa tedesca, “Quarto Reich è una sintesi volutamente provocatoria che sta raccogliendo conferme. Il nuovo tracollo della Grecia, i recenti diktat della Germania che è tornata con la cancelliera Merkel a invocare il rigore, il surplus di esportazioni di Berlino che viola le regole che vuole imporre ad altri, gli avvertimenti scomposti di Jucker”. Tanto che pure a sinistra c’è chi se ne sta rendendo conto: “Mi ha favorevolmente sorpreso – chiosa – la dichiarazione dell’ex ministro Cesare Damiano che l’altro giorno in una dichiarazione alle agenzie ha parlato di ‘‘Impero” al quale la cancelliera Merkel lavorerebbe”.

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