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Mattarella e matterelli

Così oggi alè alè alè Ncd, Fratelli d’Italia ecc, ecc…ecc…votano tutti presi dalla paura di rimanere con i magnanimi lombi fuori dai giochi il ceruleo candidato. E il patto del Nazareno torna ad essere il giochino preferito dei giornali che esaurito il Quirinal show devono pur cercare di fare previsioni di lotta e di governo.

E signore e signori i giochi sono aperti ma purtroppo sulla crescita economica che per ora non c’è, a parte la buona notizia dei centomila occupati in più che significano centomila disoccupati in meno sul bollettino disastroso che ormai stiamo registrando da troppo tempo. La crescita sarà nel 2015 – stime vere e non fasulle bonariamente acclamate dai giornali filo governativi renziani – intorno al 0,4 punti del pil.

Vero è che i fattori esterni del nostro paese spingono la produzione industriale nostrana e ciò è dato dall’euro che si è deprezzato rispetto alle altre valute mondiali, il crollo del prezzo del petrolio, l’accelerazione del commercio mondiale degli USA in ripresa, la diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine: il tutto aiuterà con una spintina l’Italia. E chiaramente il deprezzamento del cambio euro/dollaro, poiché Mario Draghi ci ha dato una spintona, sulla scorta delle politiche espansive della BCE. Questo infatti sostiene le nostre industrie che esportano e favorisce un cambio dei prezzi sul mercato italiano a favore della produzione e del lavoro. Però solo in presenza di un processo riformatore vero in materia fiscale e del lavoro si muoveranno i sistemi del welfare e le famiglie riprenderanno i consumi perché – speriamo – ci saranno più occupati e meno tasse. E però e però con i tassi in discesa si attende anche un abbassamento del tasso sul credito alle aziende medie e piccole e queste pagano ancora un punto e mezzo in più rispetto alle concorrenti tedesche.

E allora si muova il Ministero economia e finanze nostrano per redigere la famosa lista delle Bad Bamk, si vada avanti nel Ministero della Pa con la riforma dell’Amministrazione e nel Ministero lavoro il jobs act di Poletti proceda accelerato. E intanto avanzi il Mattarella Sergio nuovo inquilino sorianamente isolano di un Quirinale lasciato vuoto da un vero Re Giorgio che per anni ha abitato con autorevolezza il Palazzo reale

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