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Con FIOF ad Orvieto la buona fotografia arriva laddove non osano le aquile

Ph Teresa Mancini / foto in esposizione di Giulia Brogi

Where Eagles Dare, questo lo slogan che ha caratterizzato ad Orvieto l’ undicesima edizione della fotografia d’autore. Ci siamo stati anche noi al Fiof 2015 dove dal 6 all’8 marzo si è parlato di fotografia, video e comunicazione visiva così come si fa ormai da tanti anni grazie al Fondo Internazionale per la Fotografia in collaborazione con il Comune di Orvieto, CNA e Confcommercio.
In questa interessante edizione abbiamo avuto la sensazione che la fotografia abbia fatto pace con se stessa: il risultato del gesto fotografico è tornato a meditare sui soggetti interpretandoli alla luce dei nuovi media e di questa grande voglia e possibilità di condivisione.

Tre giorni dedicati alla cultura, soprattutto fotografica, con workshop, seminari, dibattiti, installazioni e mostre fotografiche, circa 27, dislocate tra  Palazzo dei Sette, Palazzo del Gusto e Palazzo Celli e che saranno qui visibili sino al 30 marzo. Mostre di autori tra i più noti  fotografi come Giorgio Lotti ,  Thomas Subtil, Bill Gekas,  il  polacco Grzegorz Welnicki  e tanti altri validissimi  come gli ex alunni dell’Istituto Italiano di Fotografia o come Annalisa Natali Murri nominata dal New York Time tra coloro che sono presenti nella Top dei migliori scatti del 2014; oppure come Giulia Brogi con le sue intense fotografie del carnevale a Lula in Sardegna (immagine di copertina).

La kermesse si è aperta a Palazzo Coelli con la presentazione del progetto Strada Facendo – quando la fotografia incontra la letteratura, a cura di Roberto Mutti che vede protagonisti gli ex alunni dell’ Istituto Italiano di Fotografia i quali hanno dato grande sfoggio di creatività e preparazione. In cinque anni di lavoro sono stati analizzati ed interpretati fotograficamente 5 capolavori della letteratura internazionale come Pinocchio, I Promessi Sposi, Alice nel Paese delle Meraviglie e Il Mago di Oz. Il felice risultato di queste immagini, lascia trapelare il grande impegno e la preparazione profusa ed allo stesso tempo così come dice Roberto Mutti, “…è nato un crogiuolo di autoritratti, proiezioni, video, installazioni, fotografie essenziali, scenografiche complesse dotati di un ritmo narrativo che la fotografia tradizionale stenta a contenere”.
Abbiamo assistito anche ad una lectio magistralis su fotografia e pittura tenuta dal critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha dimostrato come le due forme artistiche sappiano diversamente rappresentare l’immagine. La pittura attraverso la sublimazione del soggetto ha la capacità di renderla immortale e la fotografia attraverso l’impressione del reale, fissa un determinato istante che conserva nella sua unicità la propria grandezza. Giorgio Lotti, icona storica della fotografia italiana, con passione e amarezza, ha raccontando la sua lunga esperienza, ed ha duramente criticato le mode che in questi anni contaminano la vera fotografia, rendendola altro da ciò che è sempre stata. Secondo Lotti, la fotografia e in particolare il foto-giornalismo, si è trasformato nell’esecuzione di meri scatti buttati lì, a caso, che, come dice, nonostante tutto i giornali e le riviste pubblicano senza scrupolo alcuno. Il valore di un uomo di questo calibro è dato anche dalla capacità di guardare avanti sbirciando al passato, dote che solo con un bagaglio di esperienze come il suo si può avere. Stimolare un cambiamento necessario affinché il fotografo riprenda pieno possesso della propria missione e dei propri strumenti.

In questa full immersion di cultura e scambio di esperienze si è anche concluso un importante accordo con la Cina dove Fiof, che adesso rappresenta ufficialmente la fotografia Italiana nel Sol Levante, ha siglato con il Governo un documento che consiste in un impegno a realizzare rapporti di scambio e confronto duraturo negli anni. Tale accordo, vedrà la sua prima realizzazione concreta a Novembre, in occasione del Festival di Fotografia Internazionale di Lishui, il più importante festival dell’Estremo Oriente, dove una selection di scatti di associati Fiof verrà esposta in un padiglione dedicato interamente al nostro Paese.
“I risultati ottenuti quest’anno, dichiara Ruggiero Di Benedetto, Presidente dell’Associazione, continuano il percorso incominciato già da qualche tempo e diretto a riportare la nostra amata fotografia verso aurei periodi. Vogliamo che Fiof sia promotore e protagonista di una rinascita che sarà al tempo stesso internazionale e di altissimo livello. A noi piacciono le cose fatte con metodo e ad Orvieto abbiamo ottenuto i primi grandi risultati”.

di Bycam Srl / Teresa Mancini

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