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Tutti gli iscritti (in calo) delle associazioni dei consumatori

Ogni anno le associazioni dei consumatori vedono diminuire i propri iscritti con percentuali che in un caso arrivano fino al 70%. Le adesioni maggiori arrivano dalle regioni centro-settentrionali della penisola. Fanalino di cosa, la Sicilia.

Ecco cose dice del consumerismo italiano il 4° Rapporto annuale dell’Osservatorio sui Consumatori curato da I-Com, Istituto per la Competitività, presentato questa mattina a Roma durante il convegno dal titolo “Consumatori smart, sogno o realtà?”.

IL RAPPORTO

Nel rapporto sono indicati il numero di iscritti (a livello nazionale e regionale) e la presenza sul territorio delle 19 associazioni dei consumatori, incluse nell’elenco del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (Cncu).
L’iscrizione è riservata a quei soggetti che abbiano un numero di iscritti non inferiore allo 0,5 per mille della popolazione nazionale (29.717), oltre che la presenza di numero di iscritti non inferiore allo 0,2 per mille degli abitanti in almeno cinque regioni o province autonome.

IL CALO DEGLI ISCRITTI

Lo studio di I-Com prende come riferimento i dati forniti dal ministero dello Sviluppo economico, i più aggiornati a disposizione, che fanno riferimento alla data del 31 dicembre 2013. Dalla ricerca, emerge che i cittadini italiani iscritti nel 2013 alle 19 associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale sono stati complessivamente più di 973.000.
Rispetto al biennio precedente, il trend relativo alle iscrizioni continua però ad essere negativo (-29% rispetto al 2012).
Tra il 2011 ed il 2013 il numero totale degli iscritti ha subito un calo di oltre 400.000 unità (nel solo 2012 del 18%).

LA CLASSIFICA: IL PODIO

Confrontando le performance di tutte le associazioni iscritte nell’elenco del Cncu con il biennio precedente, I-Com ha stilato una classifica.
Sul podio delle associazioni dei consumatori si riconferma per il quarto anno consecutivo Altroconsumo, che è cresciuta nel 2013 di 27.000 nuovi iscritti.
Il secondo posto resta nelle mani dell’associazione Federconsumatori, nonostante rispetto al 2012 i suoi iscritti risultano dimezzati (si passa da 151.444 a 51.424 unità).
Con oltre 46.000 associati, sale sul terzo gradino Assoutenti, che segna una flessione del 5% (passando da 48.941 a 46.263 unità) rispetto all’anno precedente.

CHI CRESCE DI PIU’

“L’incremento più significativo è quello dell’associazione ACU, Associazione Consumatori Utenti, che vede crescere i suoi iscritti dell’11% (oltre 3.000 unità), attestandosi al sesto posto nella virtuale classifica della rappresentatività numerica”, si legge sul rapporto.

CHI PERDE

La perdita più significativa è stata registrata da Adiconsum, con un calo degli iscritti del 72% (- 90.238 iscritti). “Questa associazione – si legge nel rapporto – nel 2012 si attestava al terzo posto del ranking sulla rappresentatività, mentre ora si trova al settimo posto”.
Variano il numero degli iscritti altre 4 associazioni: l’Unione Nazionale Consumatori ed Assoconsum, che registrano una riduzione, rispettivamente, del 33% (-15.550 iscritti) e del 30% (- 13.087 unità) e le associazioni Cittadinanzattiva e Lega Consumatori che registrano entrambe un calo dell’11%.

LA MAPPA REGIONALE

Lo studio di I-Com ha messo poi in relazione il numero totale degli iscritti di ogni singola regione con gli abitanti residenti (esclusi i minori di 18 anni che non possono iscriversi ad una di queste associazioni), ricavando così un indice di rappresentatività delle associazioni.
Il risultato? L’adesione al consumerismo organizzato sembra essere un fenomeno principalmente legato alle regioni centro-settentrionali della penisola.
Sono infatti la Liguria (3,55%) e la Valle d’Aosta (2,40%) a confermarsi come le regioni con il più alto indice di rappresentatività, seppur tra la prima e la seconda ci sia una differenza di oltre un punto percentuale. A seguire si collocano il Friuli Venezia Giulia (2,38), il Lazio (2,27%) e la Lombardia (2,21%).
Nel Mezzogiorno è la Basilicata (2,16%) a registrare il più alto tasso di associati. Tra le regioni del meridione si segnala anche la Puglia (1,97%) con un indice in crescita rispetto allo scorso anno.
Tra tutte le Regioni italiane, è la Sicilia ad avere il dato più basso (1,28%).

Il rapporto completo

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