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Le 5000 proposte dei costruttori Ance per ripartire

Non solo le 25 grandi opere previste nell’allegato Infrastrutture al Def (Documento di Economia e Finanza) ma anche un piano urgente di lavori pubblici da mettere in campo in tempi rapidissimi. In totale 5.300 interventi, per un valore di 9,8 miliardi di euro. La proposta arriva dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che – nel suo “Building Day” – ha proposto ieri di fronte ai rappresentanti delle istituzioni e della politica la sua ricetta per il rilancio del settore.

I NUMERI DEL PIANO

Secondo l’associazione dei costruttori, attraverso questi interventi sarebbe possibile creare subito 165.000 posti di lavoro, con una ricaduta positiva sull’economia italiana di 32 miliardi di euro. I lavori indicati dall’ANCE si concentrano sulla sicurezza delle scuole, il rischio idrogeologico, l’housing sociale e la manutenzione delle città, in primis strade e periferie. Progetti che – nel 75% dei casi – sarebbero già ad un livello avanzato, pronti a diventare veri e proprio cantieri. A livello geografico, si tratta di 948 opere nel nord – ovest, 1128 nel nord – est, 998 al centro e 2.199 al sud.

LA DIFESA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO

Su questo versante l’ANCE propone di investire 5 miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio italiano e, in particolare, il 9,6% del Paese a rischio frana e alluvione. La mancata prevenzione, peraltro, ci sta costando molto di più. Tra il 2010 e il 2013 sono stati, infatti, spesi 3 miliardi di euro l’anno per recuperare i danni provocati dal dissesto idrogeologico. Un approccio pienamente condiviso dal capo della Struttura di Missione #italiasicura di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis. “Non possiamo più inseguire le emergenze come un tristissimo ufficio notarile” ha detto D’Angelis. Per questo – ha aggiunto – “la prevenzione dai rischi di alluvioni, frane o terremoti è nelle politiche di priorità del Governo”. L’impegno assunto in questo senso prevede 9 miliardi di risorse e 7.120 cantieri anti – dissesto e 20 miliardi in 6 anni per modernizzare le infrastrutture idriche.

GLI INTERVENTI SULLE SCUOLE

Altro tema caldo – sul quale sta insistendo molto anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi – la sicurezza nelle scuole. Su un totale di 65.000 ben 30.000 sorgono in zone a rischio e oltre la metà degli istituti è stato costruito prima del 1974. Su questo aspetto – ha sottolineato Filippo Bonaccorsi, della Struttura di Missione di Palazzo Chigi per l’edilizia scolastica –  entro il 30 giugno finirà il censimento di tutti gli edifici scolastici del Paese. Quanto alle risorse necessarie, “al momento è stato trovato un miliardo e 900 milioni di euro, soprattutto grazie un finanziamento importante ottenuto dalla Banca Europea degli Investimenti di 940 milioni di euro”.

PIU’ LAVORI PUBBLICI NEL 2015

O adesso o mai più.  C’è una condizione favorevole, non possiamo aspettare” ha commentato il presidente dell’ANCE, Paolo Buzzetti, secondo il quale “il motore è ripartito ma per farlo girare servono un po’ di soldi pubblici”. A sostegno di questa tesi, sono stati anche diffusi i dati sui bandi di gara per i lavori pubblici nel primo trimestre dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2014, c’è stato un aumento del 26.7% nel numero e del 42.8% nell’importo. Inoltre – aspettando il nuovo codice degli appalti, atteso per l’inizio del 2016 – i costruttori hanno chiesto che alcune delle misure siano anticipate dal Governo attraverso un apposito decreto legge.

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