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Media: non c’è innovazione senza sperimentazione. Smettiamola di piangerci addosso

Mi capita raramente di scrivere dei convegni a cui partecipo ma quello iniziato questa mattina mi da particolari suggestioni che ho voglia di condividere sul blog.

Sono a Bagnaia, a pochi chilometri da Siena, dove è iniziato questa mattina «Crescere tre le righe», il convegno organizzato e promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. Una due giorni unica nel suo genere a cui parteciperanno quest’anno , i direttori delle grandi testate americane: Dean Baquet del New York Times; Gerard Baker del Wall Street Journal; Martin Baron del Washington Post; Davan Maharaj del Los Angeles Times. Presenti anche i grandi nomi del giornalismo italiano: Luciano Fontana e Aldo Cazzullo, direttore ed editorialista del Corriere della Sera; Mario Calabresi e Massimo Gramellini, direttore e vicedirettore de La Stampa; Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore; Sarah Varetto, direttore di Sky Tg24; Monica Maggioni, direttore di Rainews24; Andrea Cangini, direttore del Quotidiano Nazionale e Virman Cusenza, direttore de Il Messaggero.

Ecco il programma completo: http://www.osservatorionline.it/page/242942/il-programma#content

“Crescere tra le righe”- come scrive il sito dell’Osservatorio- rappresenta un’occasione unica, nel panorama della comunicazione nazionale, per riunire attorno allo stesso tavolo tutti i protagonisti dell’informazione sia scritta che parlata, oltre ad autorevoli esponenti delle Istituzioni e gli studenti, per fare il punto della situazione sul rapporto tra giovani e informazione e per confrontarsi sul ruolo che questa può; esercitare quale strumento per la crescita, nelle giovani generazioni italiane, di quel solido spirito critico indispensabile per garantire la convivenza civile e democratica del nostro Paese. Due giorni di lavoro intensi e di riflessioni a tutto campo: incontri, tavole rotonde, e dibattiti moderati da alcuni tra i più grandi giornalisti italiani e a cui partecipano gli editori, i direttori e gli amministratori delegati di alcuni fra i maggiori gruppi editoriali nazionali e internazionali e una significativa rappresentanza degli oltre 2 milioni di studenti che partecipano al progetto “Il Quotidiano in Classe“.

Conosco Andrea Ceccherini, il fondatore e presidente dell’Osservatorio, da ancor prima che lanciasse il progetto e lo stimo profondamente non solo per i nomi di calibro internazionale che riesce a portare a questi eventi ma soprattutto per la qualità degli interventi. E la cosa più interessante dell’evento è che i principali direttori di quotidiani e rappresentanti di case editrici hanno l’opportunità di ascoltare, senza filtri, i dubbi e le domande degli studenti delle scuole e dell’università.

E le due parole chiave «sperimentazione» e «innovazione». che lo hanno guidato l’ideazione del convegno sono veramente quello che oggi bisognerebbe fare nei media abolendo il continuo piangersi addosso che ha caratterizzato in questi anni l’industria dei media in Italia.
Come ha dichiarato Andrea in un’intervista “deve essere chiaro, infatti, che non c’è innovazione senza sperimentazione. E che la sperimentazione deve diventare la via maestra anche di casa nostra».

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