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Ior e Aif, ecco conti e rapporti

Stamane è stato presentato il Rapporto annuale per il 2014 dell’Autorità di Informazione finanziaria (Aif). Il presidente, René Brülhart, ha spiegato che “con la sottoscrizione di Protocolli d’intesa con le altre Unità di informazione finanziaria di 13 paesi, inclusi Australia, Francia e Regno Unito, nonché con le Autorità di Regolamentazione di Germania, Lussemburgo e Stati Uniti d’America, abbiamo anche rafforzato massicciamente la cooperazione internazionale”.

SETTE RAPPORTI TRASMESSI AL PROMOTORE DI GIUSTIZIA

Il sistema di reporting, ha aggiunto il numero uno dell’Aif, “è stato consolidato dopo aver ricevuto 6 segnalazioni di transazioni sospette nel 2012, 202 nel 2013 e 147 nel 2014”. Sette rapporti sono stati trasmessi al Promotore di giustizia vaticano “per ulteriori indagini da parte dell’autorità giudiziaria”.

AUMENTATI I CONTROLLI

E’ stato sottolineato come, dal 2012, “il numero di dichiarazioni di trasporto transfrontaliero in uscita di denaro contante di importo superiore a 10.000 euro è diminuito costantemente da 1.782 (2012) a 1.557 (2013) e a 1.111 nel 2014”. Allo stesso modo, “le dichiarazioni di trasporto transfrontaliero in entrata si sono ridotte da 598 a 550 a 429 nel 2014”. Un fenomeno dovuto “a un controllo più intenso da parte delle autorità competenti e all’introduzione di procedure rafforzate agli enti vigilati”.

LA PRIMA ISPEZIONE IN LOCO DELLO IOR

Inoltre, nel primo trimestre del 2014 è stata effettuata, sempre da parte dell’Autorità di Informazione finanziaria, la prima ispezione in loco dello Ior. L’obiettivo era di verificare l’attuazione delle misure assunte al fine di prevenire e contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo a norma della legge XVIII dell’8 ottobre 2013. L’ispezione, si legge nel rapporto, “non ha rivelato l’esistenza di lacune essenziali da parte dello Ior”.

IL RAPPORTO ANNUALE DELLO IOR

E proprio dell’Istituto per le opere di religione si era parlato anche lunedì, quand’era stato presentato il Rapporto 2014: l’utile netto ammonta a 69,3 milioni di euro. Il miglioramento del risultato, si legge, “è imputabile essenzialmente all’andamento del risultato da negoziazione titoli e dalla diminuzione dei costi operativi di natura straordinaria”.

“PROCESSI SIGNIFICATIVI”

Il presidente Jean Baptiste de Franssu ha osservato che “negli ultimi 12 mesi sono stati fatti progressi significativi nell’adeguamento dello Ior alle nuove leggi e regolamenti emessi dalla Santa Sede, rinnovando l’interazione con le autorità fiscali nel mondo al fine di porre termine all’uso improprio che è stato fatto dell’Istituto in passato”. Inoltre, ha aggiunto de Franssu, “nel sottolineare il risultato economico 2014, va notato come questo sia effetto essenzialmente del miglioramento dei mercati finanziari negli ultimi 12 mesi e del loro effetto sulla composizione del portafoglio di titoli dello Ior”.

IL PIANO DI TRASFORMAZIONE DELL’ISTITUTO

Si sta lavorando al piano di trasformazione dell’Istituto, così da “adempiere alla propria funzione di supporto al Santo Padre nella sua missione di aiuto ai poveri e di propagazione della fede”. Due sono gli obiettivi del progetto, di cui il primo è “quello predominante”: “dare priorità assoluta ai bisogni dei nostri utenti offrendo loro servizi di qualità e livello superiore” e “rendere meno rischiose le attività svolte dall’Istituto tramite lo sviluppo di una strategia che permetta allo Ior di sostenere ed accrescere il contributo annuale riconosciuto alla Santa Sede”.

CALATI I DEPOSITI DEGLI UTENTI

In sei anni sono calati i depositi degli utenti, passati da 3,2 miliardi di euro a 2,1, mentre le gestioni patrimoniali sono crescite (da 2,3 a 3,2 miliardi di euro). Quanto al numero degli utenti, nel Rapporto si legge che al 31 dicembre 2014 se ne contavano 15.181. Da maggio 2013, “lo Ior ha registrato la chiusura di 4.614 rapporti e l’apertura di 1.066 nuovi rapporti. Al 31 dicembre 2014 rimangono da chiudere 274 rapporti, di cui 148 saranno chiusi entro la fine di maggio 2015”.

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