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Ecco quanto risparmierà lo Stato con i nuovi farmaci contro l’epatite C

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Grazie a nuovi farmaci la speranza di sconfiggere l’epatite C si fa sempre più reale. L’utilizzo delle nuove terapie non comporterà solo una riduzione del numero di trapianti, ma farà risparmiare al Sistema sanitario nazionale oltre 10.000 euro per paziente.

I temi sono stati al centro di un evento organizzato ieri a Roma a cui hanno partecipato esperti uniti nell’Alleanza Contro l’Epatite (Ace), in cui si è discusso degli ingenti risparmi che saranno conseguiti curando definitivamente i pazienti malati di epatite virale.

IL RISPARMIO

Secondo l’analisi di Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria all’Università Tor Vergata di Roma, il Sistema sanitario sarà in grado di risparmiare cifre consistenti: “La disponibilità di trattamenti farmacologici in grado di guarire i pazienti determina una forte riduzione di tutte le tipologie e dei costi diretti sanitari attualmente sostenuti dal Ssn, rendendo sostenibile la spesa prevista”.

Studi recenti dimostrano infatti che l’utilizzo dei nuovi farmaci non solo comporterà una fortissima riduzione del numero di trapianti e del numero di ricoveri, ma, ha spiegato il professor Mennini, “per ciascun paziente che raggiunga una risposta virologica, il sistema sanitario sarà in grado di risparmiare in media oltre 10.000 euro che potranno essere reinvestiti per finanziare l’ innovazione in questa classe di farmaci”.

“Con l’aiuto di questi nuovi dati, insieme alle certezze che abbiamo grazie alle nuove terapie disponibili, la lotta all’epatite C e la speranza di sconfiggerla si fa sempre più reale. Ma proprio per andare verso questo obiettivo, diventa ancor più indispensabile un’azione programmatica, che renda il sistema sostenibile”, ha detto Antonio Gasbarrini, Professore di Gastroenterologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

IL COMMENTO DI FARMINDUSTRIA

Sullo stesso tema è intervenuto anche Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, durante convegno ‘Il governo della spesa’, che si è svolto a Bologna durante il Festival della Scienza Medica.

“Se un farmaco fa risparmiare ad esempio un trapianto di fegato, come nel caso dell’ epatite C, e quel risparmio si mette nel farmaco, si vede ad esempio quanti pazienti si riescono a trattare”, ha detto Scaccabarozzi ricordando uno dei luoghi comuni in campo sanitario, ovvero “il fatto che lo Stato italiano spenda troppo per i medicinali: “l’Italia (spesa pubblica procapite) paga infatti il 27% in meno degli altri Big Ue, oltretutto con prezzi dei farmaci più bassi del 15-20%”.

“Oggi ci sono categorie di farmaci che con pochi centesimi al giorno fanno sì che non ci siano più interventi chirurgici, che sono tanto invalidanti e costavano giorni e giorni di ricovero”, ha spiegato il presidente di Farmindustria.

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