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Perché i conti dell’Italia con l’estero non languono

Negli ultimi anni, in Italia, il saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti è migliorato sensibilmente, ritornando su valori positivi già a partire dal 2013 e arrivando quasi a sfiorare i 30 miliardi di euro nel 2014. In quattro anni, in termini di Pil, si è passati da un deficit del 3,5% a un surplus dell’1,9%, con un miglioramento di oltre 80 miliardi di euro. Nel confronto con i principali paesi dell’area euro, i conti con l’estero italiani appaiono alquanto equilibrati.

Un surplus pari all’1,9% del Pil si confronta con un saldo positivo dello 0,8% in Spagna e con un deficit dell’1% in Francia. Diversa la situazione della Germania, con un surplus pari al 7,6%. A differenza delle altre economie, il miglioramento degli ultimi anni appare in Italia maggiormente distribuito tra le due componenti delle merci e dei servizi. Nel 2014 è, infatti, l’unica tra le principali economie europee ad aver registrato un surplus in entrambi i conti.

In Italia, la principale spinta al miglioramento delle partite correnti proviene dal conto delle merci, il cui saldo è passato in cinque anni da un deficit di 21 miliardi di euro ad un surplus di circa 50 miliardi. Anche i servizi hanno contribuito positivamente all’andamento dei conti con l’estero italiani, rimanendo in surplus sia nel 2013 sia nel 2014, dopo aver registrato un deficit per più di 10 anni.

Il saldo dei servizi ha beneficiato del miglioramento dei conti relativi al turismo, che nel 2014 hanno registrato un surplus di 14 miliardi di euro. Per i viaggi legati a motivazioni di lavoro si evidenzia invece un peggioramento del saldo, divenuto negativo per quasi 2 miliardi. Negli ultimi anni si è infatti assistito ad una riduzione della spesa degli stranieri che si recano in Italia per affari a fronte di un aumento di quella effettuata all’estero dagli italiani.

Questo dato potrebbe essere rappresentativo dell’incertezza che caratterizza l’economia, che spinge sempre più gli imprenditori italiani a cercare nuove opportunità all’estero.

L’analisi completa si può leggere su Focus Bnl

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